C’è una storia che in questi giorni ha toccato il cuore di migliaia di persone. È la storia di Giorgio, 34 anni, originario di Milano, che da tre anni vive per strada. Con lui c’è sempre Teo, un cucciolo di appena otto mesi. Insieme condividono tutto: freddo, fame, difficoltà. Ma anche un amore incondizionato che è famiglia, quella vera.
A raccontare per primo la loro situazione è stato un utente Facebook di Bolzano, che nei giorni scorsi ha denunciato l’abbandono completo in cui vive questo ragazzo. Il post, diventato virale con oltre 4.000 condivisioni, ha acceso i riflettori su un problema spesso ignorato: l’impossibilità, per chi vive in strada con un animale, di accedere ai servizi di accoglienza della città.
Da quel post è nato un dibattito, e soprattutto una presa di posizione concreta: il candidato sindaco Claudio Corraratti (centrodestra) ha scelto di rilanciare la vicenda pubblicamente sui propri canali social, pochi minuti fa. Un gesto non solo simbolico, ma politico, con l’obiettivo di trasformare l’indignazione in proposta. Dal social network alla proposta amministrativa: è così che, a volte, può nascere una vera possibilità di cambiamento.
“Chi ha amministrato Bolzano fino a oggi ha parlato spesso di solidarietà, ma non ha previsto nulla per situazioni come quella di Giorgio – ha scritto Corraratti –. La dignità non è negoziabile, e chi è onesto e vive un momento difficile va sostenuto. Le soluzioni in futuro dovranno includere anche l’accoglienza per chi ha con sé un animale.”
In effetti, il legame tra Giorgio e Teo è molto più che compagnia. È sopravvivenza, è amore, è famiglia. Ma per il sistema attuale, questo legame è un ostacolo. E Giorgio, per non abbandonare Teo, è condannato a rimanere fuori da ogni aiuto.
Questo caso mostra chiaramente quanto ci sia ancora da fare per una solidarietà vera, del fare, capace di adattarsi alla realtà e non solo di rincorrere l’emergenza. Perché la povertà, spesso, non è questione di numeri o di statistiche, ma di persone. Di volti. Di storie come quella di Giorgio e Teo.
A loro va il nostro pensiero più sincero, specie in questi giorni di Pasqua. Che possano trovare presto non solo un riparo, ma anche il rispetto e la dignità che ogni essere umano merita.