Home Politica Effetto Bianchi, malcontento in casa Lega. Gazzini ritira la candidatura

Effetto Bianchi, malcontento in casa Lega. Gazzini ritira la candidatura

L'europarlamentare non si presenterà alle provinciali di ottobre con la Lega

by Redazione BQ

L’ingresso annunciato di Christian Bianchi con la sua lista civica “Uniti per l’Alto Adige” nelle fila della Lega come capolista alle prossime provinciali di ottobre sembra già avere portato alcuni effetti destabilizzanti all’interno della compagine altoatesina.

Il primo a palesare manifestamente il disagio politico è l’europarlamentare Matteo Gazzini, che dalle voci di corridoio che lo davano in ritirata ora conferma deciso la volontà di non presentare la propria candidatura per la prossima corsa elettorale. Almeno non per la Lega.

A dispetto dell’unità di intenti proclamata chiaramente dall’attuale sindaco di Laives, pronto a mettersi “a disposizione per un progetto molto importante” (e al netto delle malelingue che darebbero in caduta libera il numero di like sotto agli ultimi post sul suo profilo Facebook), l’effetto Bianchi, almeno a giudicare rumors correnti, deve avere creato più di qualche malumore nel partito di Salvini, che una decina di giorni fa aveva annunciato soddisfatto la partnership tra la civica e il Carroccio, rendendo pubblico anche un suo prossimo arrivo a Bolzano a supporto della campagna per il voto.

Seppure il patto siglato da Bosatra sia stato definito “lungimirante” e destinato a portare un eletto in più alla neonata coalizione, pare evidente che all’interno qualcosa cominci a scricchiolare. A partire dalle decisioni che hanno seguito un iter inusuale, come la detronizzazione dell’attuale assessore provinciale Massimo Bessone, al quale sarebbe stato originariamente destinato il posto da primo della lista.

Un risoluto Bessone dal canto suo non si scompone e rimane determinato a proseguire il suo personale percorso politico. Sono stato vittima di un’ingiustizia? Molto probabilmente è così!? Ma, non mi arrendo! Io mi candido e lotto fino alla fine. Ho lavorato tanto e bene, voglio ad ogni costo essere rieletto e continuare il buon lavoro che ho fatto, assieme ai funzionari del mio assessorato, per la gente e soprattutto per le categorie più deboli. Fino ad ottobre rimango il più votato di tutti e non mollo un centimetro“.

Il dubbio che il commissario Maurizio Bosatra possa avere azzardato la liaison politica senza l’adunanza del consesso e senza il consenso maggioritario dei suoi si fa tuttavia strada non solo dalle voci dei malumori serpeggianti che starebbero avvelenando il clima di serenità. Il ritiro di Gazzini è già di per sé un fenomeno che basterebbe ad illuminare anche le menti politicamente meno acute sul potenziale rischio di instabilità per l’equilibrio generale della Lega Alto Adige.

Non meno importante l’impatto che la nuova iniziativa politica ha avuto sui partiti di coalizione a livello nazionale come Fratelli d’Italia, con l’immediata reazione del consigliere provinciale Marco Galateo, che non ha esitato a definire sostanzialmente ‘opportunistica’ la decisione di Bianchi di abbandonare Laives per un ‘vil scranno in Provincia’.

Esternazioni pubbliche che non sembrano preoccupare lo stesso Bosatra, deciso a portare avanti il nuovo progetto politico. Del resto Bianchi si dice sereno assicurando, riguardo alle accuse di lasciare il trono di primo cittadino ad una probabile guida targata Svp, che “il sindaco di Laives resterà Italiano, su un possibile favore al gruppo tedesco nulla di più falso“.

Tesi sostenuta con forza anche dall’attuale vicesindaco della Volkspartei Giovanni Seppi secondo il quale sarebbe difficile fare eleggere un sindaco di lingua tedesca, dato che “il 72 per cento della popolazione laivesotta è di lingua italiana”. Visione positiva della candidatura di Bianchi anche per gli assessori Luca Dallago e Chiara Furlani per i quali con una maggioranza coesa grazie e ad un pregresso percorso comune con la Lega, l’equilibrio politico comunale sarebbe destinato a rimanere sostanzialmente stabile.

Senza fingerci troppo sorpresi, potremmo ipotizzare che ad ereditare la carica potrebbe essere l’attuale assessore provinciale della Lega Giuliano Vettorato, nel caso di mancato successo elettorale con conseguente esclusione da palazzo Widmann. Per Vettorato “sarà proprio Bianchi ad indicare il candidato sindaco di Laives qualora lui riuscisse ad entrare in Provincia“.

Se dovessi essere eletto – ha ribadito Bianchi forse ad indiretta conferma di quanto appena affermato – a novembre dovrei dimettermi. A maggio 2024 il comune avrebbe le nuove elezioni. Un anno prima della naturale scadenza del mio mandato. In considerazione del fatto che con la nuova legge non potrei più candidarmi a Laives, cogliamo l’opportunità di poter essere in Provincia, dove per Laives posso fare delle belle cose, e a Laives cercheremo di votare un sindaco che dia continuità al mio lavoro“.

Alla luce di quanto appena detto e considerando l’ipotesi contraria, ovvero la rielezione di Vettorato ad ottobre, le scommesse sul destino del Comune di Laives sarebbero destinate a moltiplicarsi con scenari aperti a qualsiasi esito. 

 

 

 

 

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