Il turismo estivo in Italia si prepara a vivere una stagione da record, e anche l’Alto Adige si conferma tra le mete più ambite dai vacanzieri, in particolare per chi cerca autenticità, natura e qualità. Secondo l’indagine del Centro Studi Conflavoro, il Trentino-Alto Adige rientra tra le regioni più visitate dell’estate 2025, con circa l’8% delle presenze complessive sul territorio nazionale.
A livello italiano, sono attese 268 milioni di presenze (+2,1% rispetto al 2024), con una spesa complessiva stimata in 71,8 miliardi di euro (+12,3%). In questo contesto, l’Alto Adige si ritaglia un ruolo da protagonista nel turismo “premium” e sostenibile, grazie all’offerta di esperienze personalizzate, gastronomia d’eccellenza e strutture ricettive di alta qualità.
Borghi e aree rurali in forte crescita
Uno dei trend più evidenti – e che riguarda da vicino l’Alto Adige – è il boom dei borghi e delle località rurali: il turismo in queste aree è cresciuto del 22,5% rispetto allo scorso anno. La ragione? Secondo Conflavoro, i viaggiatori cercano sempre più spesso un rifugio dal caldo torrido, ma anche esperienze autentiche legate alla cultura locale e alla sostenibilità ambientale.
Borghi altoatesini come Chiusa, Glorenza, Egna, Castelrotto e San Candido stanno conoscendo una nuova primavera, attirando turisti alla ricerca di pace, natura e tradizioni. Crescono anche le prenotazioni nei cosiddetti “distretti di borghi” come la Val d’Isarco, la Val Venosta e l’Alta Pusteria, apprezzati per il loro equilibrio tra accoglienza, paesaggi e offerta enogastronomica.
Turismo di qualità e pernottamenti più lunghi
La permanenza media si allunga, soprattutto tra i visitatori stranieri (8,5 notti contro le 7,3 degli italiani), e aumenta anche la propensione alla spesa: camere di categoria superiore (+18,3%), esperienze gourmet (+22,7%) e servizi personalizzati (+27,5%) sono sempre più richiesti. Una tendenza che ben si adatta al modello altoatesino, fatto di hotel a conduzione familiare, resort benessere e agriturismi di charme.
Clientela internazionale e diversificata
L’Alto Adige continua ad attrarre una clientela internazionale variegata, in particolare da Germania, Austria, Svizzera e Paesi Bassi, ma si registra anche un incremento di visitatori dagli Stati Uniti e dall’Estremo Oriente, attratti dalle Dolomiti e dall’atmosfera alpina. Le fasce d’età più rappresentate sono quelle tra i 31 e i 60 anni, ma aumentano anche i giovani e i senior, grazie a un’offerta adatta a ogni esigenza.
Il commento di Conflavoro
“Il turismo italiano sta cambiando pelle, e l’Alto Adige rappresenta una delle eccellenze di questo nuovo paradigma – dichiara Roberto Capobianco, presidente nazionale di Conflavoro –. Non è più solo questione di numeri, ma di qualità, sostenibilità e radicamento nei territori. I borghi, le aree montane e le esperienze personalizzate sono il futuro del turismo. È lì che bisogna investire”.