L’ospedale di Bolzano si trasforma sempre più in un campo di battaglia. L’ultimo episodio di violenza ha visto protagonista un pregiudicato di 33 anni, entrato illegalmente nel Paese, che ha aggredito una guardia giurata durante il suo turno di lavoro. Nonostante le continue misure di sicurezza, il San Maurizio sembra ormai teatro quotidiano di violenze e disordini, mentre medici, infermieri e ora anche il personale di sicurezza sono lasciati a gestire situazioni al limite del sopportabile.
L’episodio, avvenuto giovedì scorso, ha visto l’intervento immediato della polizia, chiamata ad agire dopo che la guardia, rimasta ferita nell’alterco, aveva denunciato l’aggressione. Gli agenti hanno immobilizzato l’uomo, che non ha esitato a minacciare chiunque si trovasse sulla sua strada. Una scena che non è più un’eccezione ma la regola, con l’ospedale che fatica a mantenere l’ordine in un clima di tensione crescente.
Dopo l’intervento della squadra mobile, lo straniero è stato denunciato e il questore Paolo Sartori ha firmato immediatamente un decreto di espulsione. Un provvedimento che arriva però troppo tardi, poiché la sicurezza di chi lavora e frequenta il San Maurizio è ormai compromessa. “Siamo stanchi di questa escalation di violenza,” dichiarano fonti interne, “ogni giorno temiamo per la nostra incolumità.”
Il reparto psichiatrico dell’ospedale, già sotto pressione da settimane, si sta trasformando in un punto nevralgico di criticità, con episodi violenti che si ripetono in modo preoccupante. Solo il mese scorso, un 57enne bolzanino ha tentato di colpire il personale sanitario con un’arma improvvisata, costringendo i medici a barricarsi per proteggersi.
Il San Maurizio sta diventando il simbolo di un sistema sotto attacco, incapace di reagire adeguatamente alla violenza dilagante. Le istituzioni devono agire, e devono farlo ora, per evitare che la situazione sfugga completamente di mano.
