Non si fermano le ricerche del 35enne nigeriano sospettato di avere aggredito quasi mortalmente Waltraud Kranebitter Auer la sera del 13 febbraio nel seminterrato di un condominio in via Cavour a Bolzano.
La fisioterapista di 62 anni è stata trovata riversa a terra con un taglio profondo alla gola e un versamento cerebrale. Gli investigatori pensano che l’uomo, ex genero della vittima, abbia architettato una trappola per attirare la suocera in cantina.
La figlia di Waltraud, Bärbl Auer si era separata da poco dal possibile aggressore, con il quale viveva in Germania assieme ai loro tre figli. Le indagini, finora senza riscontro, proseguono ora sia in Italia che all’estero.
Ancora sotto schock la famiglia, ora posta sotto sorveglianza delle forze dell’ordine per motivi di sicurezza. Non è chiaro infatti quali possano essere le intenzioni dello straniero nelle prossime ore.
Bärbl, temendo ripercussioni dopo la separazione, aveva già chiesto aiuto ad un centro antiviolenza. Le era dunque stato consigliato di non aprire la porta all’ex, qualora si fosse fatto vivo.
L’episodio violento sarebbe avvenuto tra le 21 e le 22 e non a mezzanotte come inizialmente ipotizzato. A causa di un black out, la 62enne si è recata nello scantinato per riattivare il generatore della corrente elettrica, che risultava staccato.
In quel momento in casa si trovavano i tre nipotini. A trovarla in condizioni critiche un vicino che ha subito lanciato l’allarme. Ricoverata in prognosi riservata in coma farmacologico all’ospedale San Maurizio di Bolzano, le sue condizioni restano critiche.
