Home Cronaca Bolzano, arrestato giovane per propaganda estremista e addestramento al terrorismo

Bolzano, arrestato giovane per propaganda estremista e addestramento al terrorismo

by Massimiliano Maglione

Bolzano – Un’operazione congiunta tra il Raggruppamento Operativo Speciale (ROS) dei Carabinieri e il Comando Provinciale di Bolzano ha portato all’arresto di un cittadino italiano, accusato di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, nonché di addestramento ad attività con finalità di terrorismo, anche internazionale.

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Trento, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo, a seguito di un’indagine avviata nel settembre 2023 grazie a un contributo dell’intelligence italiana. Il giovane era attivo sui social nella diffusione di materiale di matrice nazionalsocialista e di propaganda jihadista a sostegno dello Stato Islamico.

Nonostante l’uso di sofisticati strumenti informatici per rimanere anonimo, gli investigatori del ROS sono riusciti a identificarlo, confermando la sua intensa attività di propaganda e il suo percorso di apprendimento nella costruzione di ordigni esplosivi telecomandati. Durante intercettazioni telefoniche e telematiche, il giovane avrebbe espresso l’intenzione di realizzare un ordigno artigianale con perossido di acetone (TATP), cercando istruzioni sulla costruzione di un detonatore a distanza. Inoltre, avrebbe tentato di indottrinare il fratello minore di 10 anni e discusso con un altro fratello maggiorenne dell’acquisto di un’arma da fuoco.

Le perquisizioni disposte dalla Procura Distrettuale di Trento hanno permesso il sequestro di una maschera antigas, oltre 200 unità di polvere pirica, componenti elettroniche per la fabbricazione di telecomandi a distanza, strumenti per microsaldature, nonché materiale informatico e documentale di rilievo.

L’indagine odierna si collega a un precedente procedimento, avviato quando l’indagato era ancora minorenne, in coordinamento tra la Procura per i Minorenni di Bolzano e la Procura Distrettuale di Trento. In quell’occasione, era stato inserito in un programma educativo e di de-radicalizzazione, interrotto però a causa della pandemia di Covid-19, senza ottenere i risultati sperati.

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