Home Cronaca Attivisti per la Palestina interrompono la Messa di Natale in Duomo a Bolzano

Attivisti per la Palestina interrompono la Messa di Natale in Duomo a Bolzano

I quattro manifestanti hanno srotolato uno striscione con la scritta "A Gaza c'è un genocidio, il Natale è annullato" intonando piccoli slogan di protesta

by Redazione BQ

Alcuni attivisti pro Palestina si sono introdotti questa mattina (25 dicembre) all’interno del Duomo di Bolzano interrompendo la funzione religiosa di Natale celebrata dal vescovo Ivo Muser.

I quattro manifestanti hanno srotolato uno striscione con la scritta “A Gaza c’è un genocidio, il Natale è annullato intonando piccoli slogan di protesta. Successivamente il piccolo gruppo ha lasciato la cattedrale.

Rivolto ai fedeli, il vescovo si è poi soffermato su quanto accaduto: “Anche in questa celebrazione abbiamo visto quanto il nostro mondo oggi sia ferito e polarizzato. A tutti auguro pensieri, parole e soprattutto azioni di pace. Il Natale è la festa della speranza e della solidarietà, e ci dice che la pace nel cuore è l’unica risposta possibile che noi tutti possiamo dare”.

Le parole di Muser sono state salutate da un lungo applauso. Nella sua omelia il vescovo ha rivolto due inviti alla comunità altoatesina. Il primo: “Riflettere sulle nostre parole, che possono consolare ma anche demolire, possono costruire ponti ma anche distruggerli”.

Il vescovo ha ripetuto la sua preoccupazione per l’abbrutimento del linguaggio, amplificato dai social media, e ha augurato a tutti “di saper scegliere bene le parole nella sfera familiare e personale, ma anche nelle relazioni pubbliche, sociali e politiche.

Una scelta ponderata che crea legami, nel rispetto del legittimo pluralismo della società. Auguro a tutti noi di usare parole che non mettano i gruppi sociali in contrapposizione tra loro, ma che invece possano dissipare le paure”.

Il secondo invito del vescovo auspica un cambio di prospettiva nella comunità: “A Natale Dio non è diventato ‘di più’, ma si è fatto ‘di meno’. È questa discesa, questo diventare umano per noi, che ci allevia e ci salva, non la mentalità di un costante ‘di più’ nel nostro stile di vita, nel nostro comportamento, nelle nostre richieste.

Senza il ‘meno’ che Dio ci mostra a Natale, senza la rinuncia personale e senza la volontà di rinunciare a diversi livelli della vita economica, sociale e politica, non abbiamo un buon futuro davanti a noi”.

 

 

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