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All’indomani dello sgombero effettuato dalle forze dell’ordine nell’area sottostante il viadotto dell’autostrada del Brennero, tra viale Trento e Ponte Roma, la consapevolezza che la capacità di accoglienza e di offerta di un sostegno concreto ai migranti presenti in città è ormai ridotta al lumicino, dopo anni di sforzi e costante impegno sia da parte delle istituzioni che delle associazioni cittadine per la solidarietà.
Aree abbandonate e spazi verdi in disuso sono la meta di senzatetto che vi si stanziano in cerca di rifugio diurno e notturno: spazi che poi, come nel caso della tendopoli bolzanina, si trasformano in microcosmi nella realtà della città all’interno dei quali, oltre alla disperazione, si sviluppano reti delinquenziali e di spaccio che troppo spesso portano ad episodi gravi per i cittadini, che oggi non percepiscono più una Bolzano Sicura.
Nell’operazione congiunta di polizia, carabinieri e polizia municipale il nostro editore, presente tra la nutrita schiera di cameraman e giornalisti, è stato aggredito e buttato a terra da uno degli stranieri, riportando una lussazione alla spalla.
“Dopo il brutto episodio capitatomi ieri vicino la tendopoli di irregolari – afferma Max Maglione – ho provato sulla mia pelle la situazione insostenibile in una città come Bolzano che oramai per motivi logistici e di spazio non può più offrire la tanto sbandierata ospitalità a tutti gli immigrati che ogni giorno raggiungono la città in cerca di una sistemazione.
Non è solamente un problema di carenza di posti letto e alloggi ma anche di regolamentazione degli arrivi. Sarebbe necessario provvedere al rimpatrio almeno di coloro che abitualmente delinquono o che non hanno con sé la documentazione di riconoscimento per ricevere un sostegno”.
E ancora: “L’afflusso continuo e il ricambio disperato di persone in cerca di una sistemazione in città non è un fenomeno nuovo per Bolzano, come per ogni altra città italiana, ma che sicuramente oggi non può più essere affrontato con strumenti e mezzi inesistenti. Un fenomeno che con il passare degli anni nel capoluogo sta creando inevitabilmente un pericoloso impennarsi dell’asticella della tolleranza anche da parte dei cittadini.
Per tutto questo credo sia necessario costituire un Comitato di cittadini e fatto di cittadini capaci e desiderosi di cambiare la situazione e di tenere alta l’attenzione mediatica sul tema sicurezza per fare sì che istituzioni e politica possano, ancor più, impegnarsi a risolvere i tanti problemi creati da immigrati irregolari“.
Una nuova realtà dal nome eloquente, quella Bolzano Sicura di cui Bolzano Quotidiano è primo partner. Se anche tu vuoi partecipare scrivi a bolzanosicura@gmail.com e partecipa al comitato.