Home Politica Spaccio, disordini e prostituzione: alloggi Ipes di via Riva del Garda a rischio degrado

Spaccio, disordini e prostituzione: alloggi Ipes di via Riva del Garda a rischio degrado

Si torna a chiedere l'attivazione del controllo di vicinato come strumento per la prevenzione e la sicurezza bocciato qualche giorno fa in Consiglio comunale

by Redazione BQ

Paura e preoccupazione tra gli inquilini del complesso Ipes di via Riva del Garda a Bolzano, dove spaccio, prostituzione, urla, botte, minacce anche poco velate e via vai di soggetti poco raccomandabili sono ormai all’ordine del giorno.

Una situazione già nota al Comune e all’Ipes che, a detta dei segnalatori, non hanno mai risposto alle sollecitazioni e a una raccolta firme inviate con raccomandate con ricevuta di ritorno contenenti una chiara richiesta di aiuto.

Anche le Forze dell’Ordine sono a conoscenza di ciò che accade, lo dimostrano i loro interventi che avvengono quasi ogni giorno in quella zona.

Siamo davanti a un caso sociale e a una persona che innanzitutto ha bisogno di essere aiutata – afferma il consigliere di quartiere Angelo Liuzzi – . Le istituzioni due anni fa hanno preferito spostare un problema da un quartiere all’altro invece di risolverlo. In questo momento è lesa la libertà della maggior parte delle persone che vivono in questi appartamenti Ipes di vivere una vita serena.

Non è facile affrontare la quotidianità quando si è in balia di squilibrati che minacciano, suonano ai citofono anche di notte, rubano biciclette e in generale creano uno status di invivibilità che a questo punto non può più essere tollerato. Si chiede un intervento rapido e incisivo dell’Ipes, degli assistenti sociali e di tutte le istituzioni per risolvere questo problema”.

Una situazione di degrado che causa molti problemi alle persone che vivono in quegli alloggi Ipes da oltre 40 anni.

Per Liuzzi una soluzione potrebbe essere l’istituzione dello strumento del controllo di vicinato, presentato in Consiglio Comunale dal Consigliere Gabriele Repetto (La Civica per Bolzano) e sonoramente bocciato dalla maggioranza con delle motivazioni ideologiche.

Il Sindaco, durante la discussione ha continuato a minimizzare il problema – continua Liuzzi – dichiarando che uno strumento del genere è inutile e che le segnalazioni già vengono fatte, con grande senso civico, dai cittadini attraverso i consiglieri di quartiere.

Senso civico che però manca all’Ipes, al Comune e ai soggetti coinvolti che non si sono degnati neanche di rispondere alle richieste dei cittadini fatte con raccomandata. Resta il fatto che con il sistema attuale qualcuno deve esporsi e metterci la faccia mettendosi a rischio nei confronti di soggetti potenzialmente pericolosi.

C’è da dire, poi, che non è compito dei consiglieri di circoscrizione fare questo tipo di lavoro ma che ci troviamo spesso a farlo proprio perché c’è la mancanza di uno strumento di prevenzione sicuro e che tutela la privacy dei segnalatori quale il controllo di vicinato.

Ho già avanzato la proposta alla presidente di quartiere di istituirlo in via sperimentale a Oltrisarco, magari partendo proprio dalla zona di via Riva del Garda, sperando che, al contrario di quanto accaduto in Consiglio Comunale, prevalga il buon senso e che la sicurezza dei cittadini venga considerata una priorità, mettendo da parte i soliti idealismi che affliggono la maggioranza che governa il nostro Comune”.

La settimana scorsa infatti, il consigliere Liuzzi, attraverso un sondaggio social, ha dimostrato che il novanta per cento dei cittadini che hanno votato sono favorevoli al controllo di vicinato.

A spiegare esattamente di cosa si tratta è stato il consigliere del quartiere Gries-San Quirino Gianni Rossato, ideatore della proposta portata avanti dal gruppo della Civica per Bolzano.

Riteniamo che questo strumento sia tanto importante quanto indispensabile per la partecipazione attiva dei cittadini. Il controllo di vicinato è già attivo in centinaia di comuni dell’Emilia Romagna, della Lombardia, della Toscana e di tante altre Regioni in Italia da oltre dieci anni. Strumento che viene già utilizzato anche nella vicina Merano dove il comune ha stipulato un accordo con il Commissario del Governo e il Questore scrivendone il regolamento.

Non si tratta di formare degli sceriffi, ma si traduce semplicemente nel formare dei responsabili di zona che una volta assimilate le nozioni diventano fondamentali per istituzioni e forze dell’ordine che ricevono segnalazioni filtrate utili ad evitare anche delle inutili perdite di tempo per chi deve intervenire. Movimenti sospetti, atti vandalici, furti, violenze e in generale situazioni dove la percezione della sicurezza è bassa.

Noi della Civica per Bolzano siamo convinti che questo possa essere uno strumento adeguato e, anche se è stato bocciato in Consiglio Comunale, insisteremo nei quartieri. Ce lo chiedono i cittadini che, di fatto sono già organizzati in chat per questo tipo di segnalazioni, a cui va però garantita la tutela della privacy” – conclude Rossato.

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