Il Segretario della Commissione Esteri e Difesa fa il punto sulla situazione internazionale e sulla necessità di rafforzare la difesa europea
BolzanoQuotidiano.it ha avuto il piacere di incontrare il Senatore Gigi Spagnoli, Segretario della Commissione Esteri e Difesa, per affrontare un tema che preoccupa molti italiani: l’attuale situazione geopolitica e la possibilità di un’escalation bellica che coinvolga l’Europa.
Un conflitto globale su tre livelli
Secondo il Senatore, la guerra non è un’eventualità futura, ma una realtà già in corso, che si sviluppa su tre piani distinti:
1. Militare – I conflitti aperti nel mondo sono circa 60 e non riguardano solo Ucraina e Medio Oriente, ma anche Paesi come il Sud Sudan e il Myanmar. La portata è globale, anche se l’Europa, per ora, non è direttamente coinvolta.
2. Economico – L’instabilità mondiale genera incertezza nei mercati, mettendo in crisi gli investitori e causando squilibri finanziari.
3. Informativo – Il flusso di notizie, spesso manipolato o distorto, condiziona l’opinione pubblica e mina la credibilità delle istituzioni democratiche.
“La nostra percezione della realtà è filtrata da informazioni che qualcun altro ha elaborato e diffuso con precisi obiettivi”, ha spiegato Spagnoli, sottolineando il pericolo rappresentato dalle fake news.
L’Europa senza la protezione americana
Uno dei temi centrali affrontati dal Senatore riguarda il ruolo degli Stati Uniti. Per decenni, la superiorità militare americana ha garantito la pace in Europa, fungendo da deterrente per eventuali conflitti. Oggi, però, Washington ha cambiato strategia.
“Gli Stati Uniti ci hanno detto di arrangiarci. Dopo aver speso per anni il 7% del loro PIL in difesa, non vogliono più sostenere da soli questo peso. Noi, che finora abbiamo investito meno dell’1%, ci troviamo costretti ad aumentare la spesa militare per colmare il vuoto lasciato dalla loro ritirata”, ha spiegato Spagnoli.
Secondo il Segretario della Commissione Esteri e Difesa, la pace non è un dono garantito, ma va difesa con investimenti mirati nella sicurezza. “I romani dicevano: se vuoi la pace, prepara la guerra. Questo non significa voler combattere, ma impedire che altri lo facciano contro di noi”, ha precisato.
Il futuro della difesa italiana
Alla luce di questo scenario, il governo italiano si sta preparando a varare una nuova legge per il potenziamento degli armamenti. Secondo il Senatore Spagnoli, questa scelta è inevitabile.
“L’Europa deve rafforzare le proprie capacità difensive. Tuttavia, ciò non significa solo acquistare armi: investire nella difesa può avere ricadute positive anche su altri settori, come la protezione civile e l’industria tecnologica. Questo potrebbe tradursi in crescita economica e nuovi posti di lavoro”, ha dichiarato.
Un equilibrio tra sicurezza e valori pacifisti
Spagnoli è consapevole che questa prospettiva non sia condivisa da tutti. “Molti cittadini credono che la pace sia un diritto acquisito e che vada preservata senza compromessi. Purtroppo, la storia ci insegna che la guerra è la condizione naturale dell’umanità e che solo la deterrenza può garantire la stabilità”, ha concluso.
In un contesto geopolitico sempre più incerto, il dibattito sulla difesa europea è destinato a intensificarsi nei prossimi mesi. Quel che è certo, secondo Spagnoli, è che l’Italia e l’Europa non potranno più contare sulla protezione americana e dovranno assumersi nuove responsabilità per la propria sicurezza.