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Scandalo mascherine, interrogazione in Provincia di Marco Galateo

"Quanto denunciato nel libro di Franceschini e Oberhofer corrisponde al vero?" chiede il consigliere provinciale di Fratelli d'Italia

by Redazione BQ

Il Consigliere Provinciale di Fratelli d’Italia, Marco Galateo, ha presentato oggi un’interrogazione urgente al Presidente della Provincia Kompatscher per fare luce sui gravi avvenimenti legati allo scandalo delle mascherine, come denunciati nel nuovo libro-inchiesta “Business con la paura” di Christoph Franceschini e Arthur Oberhofer.

Quanto denunciato nel libro corrisponde al vero? – chiede Il rappresentante locale di Giorgia Meloni  che aggiunge: come è possibile che il  Presidente della Provincia, che era anche Commissario straordinario dell’emergenza Covid, non fosse informato di nulla in tutto questo?

Galateo, specificando di  essere totalmente in disaccordo sull’utilizzo di intercettazioni non inerenti alle indagini in corso chiede anche conto di un ipotetico piano per togliere primari italiani dalla sanità altoatesina. “C’era un disegno finalizzato in questo senso? – domanda l’esponente di Fratelli d’Italia.

Il libro-inchiesta – aggiunge Galateo – rivela quelli che se confermati sarebbero inquietanti dettagli riguardo all’acquisto da parte dell’Azienda sanitaria altoatesina di mascherine e dispositivi di protezione non a norma per gli operatori sanitari. Un’operazione disperata dettata dalla necessità di reperire dispositivi medici in tutta fretta o un maldestro tentativo di trarre profitto dalla situazione?” – si chiede l’esponente di Fratelli d’Italia.

Il 6 aprile 2020, il portale Salto.bz aveva rivelato che i test condotti in Germania ed in Austria sulla qualità delle mascherine e dei dispositivi di protezione importati dalla Cina su iniziativa della società Oberalp avevano dato un parere negativo. Uno dei tipi di mascherine testate “si spostava con semplici movimenti della bocca” e entrambe avevano una permeabilità di oltre il 71%.

Il libro riporta conversazioni tra il Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria, Florian Zerzer, il CEO di Oberalp, Christoph Engl, e il Primario Marc Kaufmann, allora alla guida della Task-force-Covid. “Gli autori del libro affermano che emergerebbe un quadro di operazioni “senza scrupoli”, dove i risultati dei test furono nascosti all’opinione pubblica, mettendo a rischio la salute dei cittadini“, continua Galateo.

Da un lato, secondo quanto contenuto nel volume e riportato dal consigliere “la società Oberalp avrebbe continuato la distribuzione delle mascherine “bocciate” in Austria in accordo con il Ministero della Difesa austriaco. Dall’altro lato, l’ASL altoatesina avrebbe cercato di mettere in regola le mascherine già acquistate. Il Direttore Zerzer avrebbe emesso una certificazione autonoma affermando che i dispositivi soddisfacevano i requisiti di salute europei, nonostante l’Inail avesse disposto il divieto di immettere in commercio il materiale“.

Tuttavia, sempre secondo gli autori del libro, il Direttore Zerzer avrebbe anche “cercato di cancellare una mail contenente il parere negativo austriaco, fatto pressioni su un dipendente affinché firmasse un ordine di dispositivi di protezione considerato errato e avrebbe chiesto al Commissario Straordinario Nazionale, Domenico Arcuri, l’autorizzazione per l’acquisto da parte della Protezione Civile altoatesina di un altro carico di dispositivi importati dalla Oberalp per 25 milioni di euro, autorizzazione che non sarebbe mai arrivata”.

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