Home Politica Emergenza senza dimora: Bolzano si ribella alla Provincia, “Non possiamo più farcela da soli”

Emergenza senza dimora: Bolzano si ribella alla Provincia, “Non possiamo più farcela da soli”

by Massimiliano Maglione

Accoglienza senza dimora, il Comune alza la voce: “Bolzano ha già fatto la sua parte, ora servono equità e rispetto degli accordi”

BOLZANO. “La sensibilità non è mai mancata, ma oggi Bolzano è al limite.” È questo il messaggio chiaro e deciso lanciato dal sindaco Claudio Corrarati e dall’assessora alle Politiche Sociali Patrizia Brillo al termine della seduta straordinaria della Giunta comunale tenutasi questa mattina in municipio. Oggetto dell’incontro: l’attuale situazione dell’accoglienza per persone senza dimora in città e la proposta della Giunta provinciale sulla gestione dell’accoglienza invernale.

Dal promemoria presentato dall’assessora Brillo e approvato all’unanimità dall’esecutivo comunale, emergono dati che confermano la grande pressione sostenuta dalla città: attualmente Bolzano ospita 1.134 persone senza dimora. Di queste, 540 sono accolte in strutture finanziate da fondi statali, provinciali o privati; 215 sono invece ospitate in strutture finanziate direttamente dal Comune. A questi si aggiungono 174 persone, principalmente madri con figli minori, sistemate in cinque alberghi cittadini con una spesa annua superiore ai 3 milioni di euro, coperta interamente dallo Stato. La struttura di via Pacinotti ospita infine 85 lavoratori fragili, anche in questo caso con fondi comunali, mentre circa 120 persone dormono ancora in strada.

La Giunta comunale esprime forte preoccupazione per la nuova proposta della Provincia, che – se approvata – modificherebbe radicalmente i criteri di accesso all’accoglienza invernale: il requisito minimo di permanenza sul territorio scenderebbe da cinque mesi a quattro settimane, verrebbe eliminato l’obbligo del possesso di documenti validi e la verifica dell’assenza di precedenti penali, mentre i posti letto passerebbero da 70 a 90, con apertura anticipata al 1° novembre, senza un’adeguata concertazione con il Comune.

“Un’impostazione del genere rischia di far saltare l’equilibrio dell’intero sistema di accoglienza”, sottolineano Corrarati e Brillo. “Il Comune di Bolzano intende rispettare quanto concordato nei tavoli tecnici: accoglienza per massimo 70 lavoratori fragili, dal 15 novembre al 15 aprile, con i criteri d’accesso condivisi”.

Il malumore dell’amministrazione è evidente: “Bolzano ha sempre operato con senso di responsabilità, ma non può più farsi carico da sola di un’emergenza sociale di questa portata. È ora che la Provincia rispetti gli accordi e si assuma le proprie responsabilità, organizzando soluzioni sostenibili anche al di fuori del capoluogo”.

Il Comune ricorda inoltre come circa 200 persone, inizialmente accolte in situazioni emergenziali, siano oggi presenze stabili, contribuendo a rendere strutturale la pressione sul sistema cittadino.

L’amministrazione conclude lanciando un appello all’equità e alla collaborazione istituzionale, “nell’interesse della comunità tutta e della qualità della vita dei cittadini bolzanini”.

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