Home Cronaca Bufera a Bolzano: «Scuola ghetto» per chi non sa il tedesco alle elementari Goethe

Bufera a Bolzano: «Scuola ghetto» per chi non sa il tedesco alle elementari Goethe

by Massimiliano Maglione


Bolzano. È scoppiata una polemica a Bolzano riguardo alla decisione della scuola elementare Goethe di creare una classe separata per i bambini che non parlano tedesco. Questa iniziativa, descritta come «Scuola ghetto» da alcuni critici, ha sollevato un acceso dibattito sulla sua legittimità e conformità alla Costituzione italiana.

Il provvedimento è stato condannato duramente da Marco Galateo, il quale ha affermato che una tale iniziativa è in contrasto con i principi costituzionali, in quanto può essere vista come una forma di discriminazione. La decisione della scuola ha spaccato l’opinione pubblica e politica. Mentre alcuni membri della Südtiroler Volkspartei (SVP) come Martha Stocker difendono la scelta della dirigente scolastica, sostenendo che è un modo per aiutare questi bambini a integrarsi più rapidamente, altri, come Arno Kompatscher e Philipp Achammer, hanno preso le distanze, affermando che la legge non prevede una simile separazione.

Reazioni e critiche

Le reazioni alla decisione non si sono fatte attendere. Il ministro Valditara è stato informato della situazione e potrebbe intervenire per valutare la conformità della scelta alle norme nazionali ed europee sull’istruzione. Alcuni rappresentanti della scuola hanno cercato di difendere la decisione, sostenendo che è stata presa per garantire un apprendimento più efficace per i bambini che non conoscono il tedesco.

Tuttavia, i critici sostengono che questa scelta rischia di creare una segregazione tra gli alunni, impedendo un’integrazione vera e propria. L’assessore Philipp Achammer ha chiarito che la competenza sulla materia scolastica è della provincia, ma ha anche precisato che questa misura non è prevista dal sistema educativo provinciale.

La scuola e l’inclusione

Nonostante le polemiche, la scuola Goethe ha dichiarato che l’obiettivo non è mai stato quello di creare divisioni ma di facilitare l’apprendimento del tedesco per i bambini che non lo parlano, in modo da permettere loro di raggiungere il livello dei loro compagni nel minor tempo possibile.

Nel frattempo, l’Intendenza scolastica ha ribadito il suo impegno per un’educazione inclusiva e ha promesso di monitorare da vicino la situazione per assicurarsi che tutte le azioni intraprese siano in linea con i principi educativi di inclusione e non discriminazione.

Conclusione

La vicenda delle “classi speciali” alla scuola elementare Goethe di Bolzano ha aperto un dibattito importante sulla gestione dell’integrazione linguistica nelle scuole. Mentre la comunità locale si divide tra sostenitori e oppositori, resta da vedere come si evolverà la situazione e se ci saranno interventi da parte delle autorità competenti per chiarire le linee guida in materia di istruzione inclusiva.


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