Home Cultura Il ‘Vietnam’ di Fregona il 30 maggio a S. Giacomo: quando una dura pagina di storia esce dall’oblio

Il ‘Vietnam’ di Fregona il 30 maggio a S. Giacomo: quando una dura pagina di storia esce dall’oblio

Giovedì l'appuntamento è alle 20.45 presso la Casa delle Associazioni di San Giacomo. Ingresso libero

by Redazione BQ

Il ‘Vietnam’ di Fregona.

«GUERRE LONTANE – vicende vere di altoatesini (e non) nella Legione straniera francese» è un titolo che già lascia presagire tinte forti, in merito ai contenuti dell’evento in questione: una conferenza proposta dichiaratamente come momento di conoscenza e approfondimento. Ma è probabile che, per quanti assisteranno alla serata, ciò che verrà detto e mostrato andrà oltre l’immaginazione.

Protagonista nel ruolo di relatore sarà il caporedattore del giornale Alto Adige Luca Fregona; alla moderazione, il presidente dell’Associazione Scrittori Bolzano Italo Ghirigato; organizzazione a cura del Centro culturale San Giacomo.

L’appuntamento per tutti gli interessati è alla Casa delle Associazioni di San Giacomo (via Maso Hilber 1, S. Giacomo di Laives) giovedì 30 maggio 2024, con inizio alle 20,45 e ingresso libero.

Quanto intrapreso a monte da Luca Fregona, e di cui riferirà di prima mano accompagnando al tutto la visualizzazione di immagini reali, è stata a pieno titolo un’opera di recupero di memoria storica e umana. Rendendosi infatti interprete di un giornalismo d’inchiesta d’alto profilo, egli ha consentito di sollevare il velo sugli accadimenti concernenti le migliaia di italiani (altoatesini e trentini inclusi) che fra il 1946 e il 1954 vissero sulla propria pelle gli orrori del ‘primo Vietnam’, vale a dire della guerra – tesa a mantenere il dominio sulla colonia – combattuta dai francesi contro Hô Chí Minh, e conclusasi giusto settant’anni fa con la battaglia di Dien Bien Phu del maggio 1954. 

Giovani finiti in un ingranaggio più grande di loro, a cominciare da quando, per le ragioni che il giornalista bolzanino spiegherà, si trovarono da clandestini in territorio francese: con davanti a sé un bivio e una scelta: prigione o legione.

 Fra la moltitudine di vicende vere risucchiate dalle pieghe della storia fino all’attivarsi di Fregona, verranno tratteggiate quelle degli altoatesini Beniamino Leoni, Emil Stocker, Rudi Altadonna, Alfredo De Carli, Aldo Zottele, Ildo della Torre. 

Qual era la loro esistenza precedente? Cosa li spinse in quel girone dell’inferno? Come si sviluppò il loro percorso? Ma naturalmente il discorso si farà anche generale; con la crudezza necessaria, riguardo agli orrori di quel conflitto.

Va qui detto che alcuni anni or sono il composito quadro di informazioni ricomposto è stato ‘fissato’ da Fregona in un libro (“Soldati di Sventura”, ed. Athesia), ad evitare che il tutto si perdesse un’altra volta. Sennonché ciò ha dato il via in maniera spontanea a una moltitudine di contatti.

Decine di parenti di legionari italiani si sono fatti vivi con l’autore per trasmettergli una sorprendente quanto esclusiva documentazione: fotografie, lettere, cartoline, libretti militari, perfino frammenti di uniformi, eccetera. Questo lo ha spinto a gettarsi a capofitto in una prosecuzione dell’inchiesta (tradottasi poi nel secondo libro/documento: “Laggiù dove si muore”, stesso editore), ampliando ulteriormente lo spettro. 

Anche di questo il giornalista parlerà nella serata di San Giacomo: dando conto particolarmente in merito alla articolata testimonianza da lui raccolta presso l’ex legionario ancora vivente Giorgio Cargioli, catturato dai francesi dopo avere disertato alla fine del conflitto in Indocina e che, condannato, fu protagonista assieme al bolzanino Luciano Saggese di una epica fuga dalla ‘nave prigione’ che li stava trasportando a Marsiglia per scontare la pena.

Fra le tante altre micro-storie di italiani finiti nella Legione straniera – principalmente per sfuggire alla miseria -, anche quella di un meranese, coinvolto nella guerra d’Algeria e nel colpo di Stato del 1961 contro De Gaulle. 

Tracce di giovani e sinanche giovanissimi inghiottiti – spesso senza ritorno – da conflitti con cui non avevano nulla a che fare. 

La prospettiva è quella di una trattazione tale da non lasciare indifferenti, sia per gli addentellati di storia e cronaca che per i risvolti umani.

Per informazioni: c.culturale.sangiacomo@gmail.com

Testo by Mara da Roit

Sotto, Luca Fregona

Luca Fregona 1 libera

 

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