BOLZANO – Polemica tra la Lega Alto Adige e l’Alpenverein dopo le recenti dichiarazioni del presidente Georg Simeoni. Al centro della controversia, un commento ironico in cui Simeoni ha affermato che, poiché le montagne sono frequentate anche da turisti cinesi, “per coerenza” si dovrebbero mettere i cartelli anche in cinese.
Parole giudicate “gravi” e di “stupida ironia” da Marco Caruso, referente Enti Locali della Lega, che accusa l’Alpenverein di portare avanti campagne volte alla cancellazione dei nomi italiani dalla toponomastica montana.
“Qui non si parla di turisti, ma di cittadini che vivono in questo territorio, parte integrante della Repubblica Italiana e della nostra Provincia autonoma – ha sottolineato Caruso –. Lo Statuto di Autonomia prevede l’obbligatorietà del bilinguismo. Adesso, con la scusa che ‘il nome era troppo lungo’, si tenta nuovamente di aggirare la legge e il rispetto della nostra identità.”
Caruso ha ribadito che le associazioni che ricevono contributi pubblici per la gestione dei sentieri e della cartellonistica devono attenersi alle norme:
“Dove manca la denominazione in italiano, va immediatamente inserita. Il rispetto della legge e della nostra identità culturale non è facoltativo.”
Zenorini: “Il bilinguismo è garanzia di convivenza”
Sulla vicenda è intervenuto anche il segretario provinciale della Lega Alto Adige, Paolo Zenorini, che ha espresso pieno sostegno alle parole di Caruso:
“Lo Statuto di Autonomia è un meraviglioso equilibrio di culture, persone e territorio. Il rispetto delle regole garantisce convivenza e prosperità. Anche da queste cose passa il rispetto reciproco: chiediamo che il bilinguismo venga sempre rispettato.”
