SHANGHAI – Il Masters 1000 di Shanghai finisce sotto accusa per le condizioni meteorologiche proibitive che stanno mettendo a dura prova i tennisti. Temperature roventi e un tasso di umidità soffocante hanno infatti condizionato pesantemente le partite, costringendo diversi giocatori a ritirarsi o a ricorrere a pause mediche.
A far scattare la polemica è stato il ritiro di Jannik Sinner, fermato da problemi muscolari in un match disputato in condizioni estreme. Il talento altoatesino ha accusato crampi e affaticamento, una situazione che ha riportato l’attenzione sulla gestione del caldo da parte dell’ATP.
Il tennista danese Holger Rune non ha usato mezzi termini: “Perché l’ATP non ha una regola sul calore? Volete che un giocatore muoia in campo?” ha sbottato durante un medical time out, dopo soli 31 minuti di gioco nel match poi vinto contro Ugo Humbert. “Stavo davvero soffrendo – ha spiegato Rune – ma non è durato a lungo e sono migliorato. Siamo europei, non siamo abituati a queste condizioni, e mi sono detto che sarebbe stato difficile anche per il mio avversario”.
Ma Rune non è stato il solo a lamentarsi. Taylor Fritz ha rischiato il collasso in campo prima di arrendersi a Giovanni Mpetshi Perricard, David Goffin è stato costretto al ritiro, mentre l’argentino Francisco Comesana e il cinese Yunchaokete Bu hanno ceduto di schianto nel finale delle loro sfide contro Lorenzo Musetti e Luciano Darderi, entrambi visibilmente provati dal caldo.
Il tema della sicurezza degli atleti torna così al centro del dibattito. Nonostante le tecnologie e i protocolli medici, l’ATP non dispone ancora di una regola ufficiale che permetta di sospendere o rinviare le partite in caso di temperature estreme, a differenza di quanto avviene in altri sport.
Intanto, i giocatori chiedono maggiore tutela e una revisione urgente delle norme. “Non possiamo continuare a giocare in queste condizioni – ha commentato un membro del circuito – non è solo una questione di prestazione, ma di salute”.
Il torneo di Shanghai, uno degli appuntamenti più prestigiosi della stagione asiatica, rischia così di essere ricordato più per il caldo insopportabile che per le gesta sportive.