Un dramma teatrale per raccontare le storie invisibili dei migranti dispersi nel Mediterraneo e l’importante lavoro di chi si impegna per restituire loro identità e dignità. Lo spettacolo “Naufraghi senza volto”, tratto dall’omonimo libro della professoressa Cristina Cattaneo, andrà in scena il 2 aprile alle ore 20:30 presso il Teatro Cristallo di Bolzano.
Il dramma dei migranti dispersi: una perdita senza risposte
Ogni anno, centinaia di persone affrontano viaggi disperati per fuggire da guerre, persecuzioni e povertà. Molti non raggiungono mai la loro destinazione, inghiottiti dal mare senza lasciare traccia. Per le famiglie, il dolore si somma all’assenza di risposte, in un lutto sospeso noto come ambiguous loss (perdita ambigua), aggravato dall’inerzia delle istituzioni e dalle lacune normative dell’Unione Europea.
La domanda sorge spontanea: perché in tragedie come quelle dell’11 settembre o del disastro aereo di Linate si fa di tutto per identificare le vittime, mentre lo stesso impegno non viene riservato ai migranti morti in mare? Esistono forse esseri umani di serie A e di serie B?
Il lavoro del Labanof per ridare un nome alle vittime
Lo spettacolo si ispira all’attività del Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense (Labanof) dell’Università degli Studi di Milano, diretto dalla professoressa Cristina Cattaneo, che da anni lavora per identificare le vittime dei naufragi.
Grazie alla collaborazione con il Commissario Straordinario del Governo per le Persone Scomparse, la Marina Militare, diverse università e organizzazioni di volontariato, il Labanof ha condotto operazioni fondamentali. Tra queste, l’identificazione delle vittime del naufragio del 18 aprile 2015, in cui una nave con circa 900 persone a bordo affondò. Dei 566 corpi recuperati, il laboratorio ha effettuato autopsie, catalogato vestiti e oggetti personali, fornendo dati cruciali ai familiari per il riconoscimento delle vittime.
Il teatro come strumento di denuncia
Con “Naufraghi senza volto”, il teatro diventa mezzo di memoria e denuncia. La lettura teatrale di Renato Sarti con Laura Curino porta in scena testimonianze, immagini e musiche per raccontare la tragedia di chi non ha voce. Un’opera intensa che invita l’opinione pubblica e la politica ad adottare il “paradigma Labanof” come prassi consolidata a livello nazionale ed europeo.
“L’identificazione delle vittime dei naufragi non è solo un atto di giustizia, ma un dovere morale e civile”, sottolineano gli organizzatori.
Biglietti e informazioni
I biglietti per lo spettacolo sono disponibili al costo di 14,00 € e possono essere acquistati presso la cassa del Teatro Cristallo, sul sito ufficiale o tramite app Teatro.