L’aumento delle richieste e la carenza di personale causano ritardi nell’elaborazione delle domande. La Provincia al lavoro per ridurre i tempi.
BOLZANO – L’aumento delle domande per la valutazione della non autosufficienza sta mettendo sotto pressione il sistema provinciale. Nel 2024 sono state effettuate 5.500 valutazioni, registrando quasi un quinto di richieste in più rispetto all’anno precedente. Tuttavia, il tempo medio di attesa ha superato il limite dei 60 giorni previsti dalla legge, arrivando a una media di 4,75 mesi. Complessivamente, i tempi di elaborazione possono raggiungere i 7 mesi dalla data della domanda.
Situazione critica nei distretti urbani
Secondo l’assessora provinciale alla Coesione sociale Rosmarie Pamer, i tempi di attesa variano notevolmente tra le diverse aree dell’Alto Adige: nelle valli Pusteria e Aurina il ritardo è di circa un mese, mentre nei distretti di Gries-San Quirino e Aslago-Oltrisarco può arrivare fino a sette mesi.
“L’aumento delle richieste, unito alla mancanza di personale e di spazi adeguati per le valutazioni, sta causando forti ritardi,” ha spiegato Pamer. “I dipendenti stanno facendo un lavoro encomiabile, ma è chiaro che servono soluzioni organizzative per garantire tempi più brevi.”
Le cause dei ritardi
Nel 2024 le domande di valutazione della non autosufficienza hanno superato quota 8.100, confermando un trend in costante crescita. Tra le difficoltà principali ci sono:
• Carenza di personale dovuta alla mancanza di professionisti qualificati, ai tempi burocratici dei concorsi e ai pensionamenti.
• Mancanza di locali adeguati in alcuni distretti, che rallenta ulteriormente le operazioni di valutazione.
Le misure per ridurre i tempi di attesa
Il direttore dell’Ufficio Valutazione della non autosufficienza, Alberto Zendrini, ha spiegato che sono già state adottate alcune soluzioni:
• Attivazione di punti di valutazione su tutto il territorio provinciale.
• Collaborazione tra l’Ufficio della Valutazione della non autosufficienza e la Ripartizione Politiche sociali per ottimizzare le procedure e ridurre i tempi di attesa.
L’assessora Pamer ha inoltre ricordato che il team di assistenti sociali e infermieri si occupa della classificazione dei richiedenti e che, una volta approvato, l’assegno di cura viene pagato retroattivamente dalla data della domanda.
Per i pazienti in condizioni particolarmente gravi, è prevista la possibilità di una valutazione accelerata nel terzo livello di assistenza.
Contatti per informazioni
Per ulteriori dettagli sulla procedura e sulle misure adottate, è possibile contattare il servizio informazioni al numero 848 800 277.