Home Società Ex Gorio: piccoli passi per l’accoglienza, ma resta l’emergenza

Ex Gorio: piccoli passi per l’accoglienza, ma resta l’emergenza

by Massimiliano Maglione

Ristrutturata la struttura in via Macello: 45 posti per mamme e bambini migranti. Ma il problema casa in città è ben lontano dall’essere risolto.

BOLZANO – Dopo anni di soluzioni provvisorie, container e condizioni precarie, la struttura dell’ex caserma Gorio in via Macello è stata finalmente ristrutturata. Da oggi, 45 posti letto accoglieranno donne migranti con bambini piccoli, un primo segnale positivo, ma che evidenzia quanto la città sia ancora impreparata ad affrontare con efficacia l’emergenza abitativa.

Le nuove camere, con bagni in muratura e spazi interni adeguati, sostituiscono i vecchi container fatiscenti. “Non è un hotel a cinque stelle, ma almeno ora possiamo offrire condizioni dignitose”, commenta Liliana Di Fede, direttrice dell’Azienda Servizi Sociali (Assb). Un intervento atteso da tempo, reso possibile solo dopo le pressioni del Comune e il contributo economico della Provincia, che ha finalmente messo a disposizione i fondi.

La struttura, isolata da una recinzione che la separa dal centro profughi, ospiterà famiglie in fuga da guerre e miseria, in attesa di una sistemazione più stabile. “Le famiglie non devono più lavarsi all’esterno o cucinare in condizioni precarie. Ma non possiamo nasconderci dietro a una ristrutturazione: il problema resta grave”, spiega la consigliera provinciale Barbara Pegoraro, che ha più volte denunciato lo stato di degrado degli spazi pubblici destinati all’accoglienza.

Entro metà giugno, nella palazzina verranno aggiunti anche una lavanderia, un’area compiti per i bambini e cucine attrezzate, in modo da permettere una vita più autonoma. Ma intanto la pressione sulle strutture di accoglienza continua a crescere. L’emergenza, acuita anche dall’ondata di sfratti e dal caro-affitti, mette a dura prova il sistema di welfare cittadino.

E mentre 45 persone possono finalmente respirare in una struttura degna, sono centinaia quelle che restano in attesa. La riapertura dell’ex Gorio rappresenta quindi un passo in avanti, ma non può essere spacciata per una soluzione strutturale. A Bolzano, servono visione, pianificazione e un impegno politico costante per affrontare davvero la questione abitativa.

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