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“Non è accettabile una dichiarazione come quella dei Verdi apparsa ieri (19 ottobre) sul Corriere dell’Alto Adige: ‘I Verdi disposti al compromesso. Niente scuola bilingue se entriamo in Giunta‘. Negli incontri pre-elettorali con genitori e studenti così si risponde alle richieste di decenni da parte di molti in questa provincia, che chiedono una scuola aperta e paritetica: si rinuncia, si congela il progetto, pur di governare.
Una mancanza di rispetto, nei confronti dei docenti, degli studenti, dei genitori. Di tutti coloro che cercano attraverso le lingue di approcciarsi alla cultura dell’altro, di crescere, di aprirsi al mondo. Una proposta troppo generica e superficiale – se si propone un nuovo sistema scolastico, occorre maggiore precisione – viene in questo modo abbandonata“.
Così la candidata per i pentastellati Simonetta Lucchi, docente della scuola secondaria con lunga esperienza di insegnamento nelle scuole di lingua italiana, tedesca e ladina che, sottolinea “ha sentito il dovere morale di dare voce alle istanze e alle necessità del mondo dell’istruzione, in un momento così delicato e difficile come quello che attualmente stiamo attraversando“.
“Ora, al di là del tema elezioni, sorge un’altra questione: coerenza e serietà – continua – . Quella che nel mio percorso professionale, sulla base delle mie esperienze e competenze, in ruoli istituzionali e stando ogni giorno sul campo, torno a ribadire: scuole plurilingui, sul modello internazionale, sono ciò che il nostro territorio merita. Questo è quello per cui il M5S si batte, con grande forza, e che in nessun caso siamo disposti a svendere.“
E ancora: “Noi come MoVimento 5 Stelle abbiamo il sogno di una scuola bilingue, che sia anche plurilingue, europea, internazionale, che esprima l’essenza del nostro territorio. Perché i tempi sono maturi, per rafforzare la conoscenza dell’inglese, per imparare meglio italiano e tedesco con metodi innovativi e aggiornati. Si “congela” da quarant’anni. Le risorse finanziarie e di autonomia decisionale di cui abbiamo ampiamente goduto anche nel campo dell’istruzione, e che ancora abbiamo, a questo servono? A permettere di governare? No, la scuola è importante“.
Sotto, Simonetta Lucchi