Home Politica “Melone marcio”: bufera su Anderlan, Urzì attacca

“Melone marcio”: bufera su Anderlan, Urzì attacca

by Massimiliano Maglione

BOLZANO – È bufera sull’esponente secessionista Wirth Anderlan, consigliere provinciale e regionale dell’Alto Adige, che ha definito la presidente del Consiglio Giorgia Meloni con l’epiteto sprezzante di “Melone marcio”, suscitando indignazione e dure reazioni nel mondo politico. A denunciare pubblicamente l’accaduto è stato il deputato altoatesino di Fratelli d’Italia, Alessandro Urzì, che ha parlato di “intollerabile violenza verbale” e di “un profondo degrado della comunicazione politica”.

“La definizione del premier come ‘marcio’ – ha dichiarato Urzì – è l’azzeramento del decoro istituzionale, l’abbandono definitivo dell’onore con cui si dovrebbe svolgere un ruolo nelle istituzioni. È una mancanza di rispetto verso la figura del capo del governo italiano, ma anche verso la Repubblica, da parte di chi, come Anderlan, pretende addirittura l’uscita dell’Alto Adige dallo Stato”.

Urzì ha poi allargato il quadro delle critiche, puntando il dito anche contro il sindaco di Merano, Katharina Zeller, che nei giorni scorsi ha partecipato al Pride di Bolzano esibendo una targa con la scritta “Più limoni, meno Meloni”. Un gioco di parole – ha sottolineato Urzì – che nella simbologia della manifestazione equivarrebbe a dire “più effusioni amorose, meno premier”, in un contesto che trascende la satira politica per sfociare nello scherno personale.

“C’è un filo rosso che lega queste due esternazioni, sebbene diverse nei toni – ha aggiunto il deputato di FdI –: entrambe si fondano su un disprezzo ideologico e su una forma di intolleranza verso chi la pensa diversamente. Che a essere bersagliata sia sempre una donna, la prima alla guida del Governo italiano, è un elemento che non può passare inosservato, soprattutto da parte di chi si professa femminista”.

Urzì chiede ora che tutte le forze politiche altoatesine prendano le distanze da questo modo di fare opposizione “senza contenuti, solo con insulti e provocazioni”. Il silenzio – ha concluso – equivarrebbe a una giustificazione.

Nel frattempo, né il consigliere Anderlan né il sindaco Zeller hanno finora rilasciato dichiarazioni ufficiali di chiarimento o scuse.

Il clima politico in Alto Adige si infiamma, e si profila un nuovo terreno di scontro tra autonomia regionale, rispetto istituzionale e civiltà del dibattito pubblico.

Articoli correlati

Logo Bolzano Quotidiano WH

R.G. 247/2023 Tribunale di Bolzano Reg. Stampa 1 – Editore Maglione Massimiliano

Copyright © 2023 BolzanoQuotidiano – All rights reserved – Powered by Emotion Media

Logo Bolzano Quotidiano WH

R.G. 247/2023 Tribunale di Bolzano Reg. Stampa 1 – Editore Maglione Massimiliano

Copyright © 2023 BolzanoQuotidiano – All rights reserved – Powered by Emotion Media