Dopo un lungo periodo di distacco dalla politica, l’ex assessore provinciale Massimo Bessone torna a far sentire la sua voce con un attacco frontale alla Lega altoatesina. In un post dai toni accesi, Bessone denuncia le manovre interne del partito, la perdita di credibilità e il tradimento degli ideali originari.
Lega altoatesina in crisi: gli ex alleati ora avversari
Bessone racconta di aver ricevuto recentemente alcuni messaggi dai vertici della Lega in Alto Adige, tutti provenienti da Laives e dintorni. Questi contenevano riferimenti agli articoli di giornale che riportano i risultati dell’attuale assessore Christian Bianchi e un evidente invito a criticare il suo operato.
L’ex commissario della Lega non usa mezzi termini per definire la situazione: gli stessi che fino a poco tempo fa sostenevano Bianchi e lo elogiavano come il “Maradona della politica”, ora lo accusano di aver tradito il partito e di prendersi meriti non suoi. Un voltafaccia che per Bessone dimostra solo l’opportunismo e l’incoerenza della dirigenza attuale.
Bianchi nel mirino: “Si attribuisce meriti non suoi”
Nella sua lunga dichiarazione, Bessone non risparmia critiche a Christian Bianchi, accusandolo di aver passato un anno a inaugurare opere e presentare progetti già avviati nella scorsa legislatura. “Le delibere pubbliche della Giunta provinciale parlano chiaro”, afferma l’ex assessore, rivendicando il lavoro svolto sotto la sua amministrazione e accusando Bianchi di autocelebrazione ingiustificata.
“L’umiltà e il rispetto per gli altri dovrebbero essere alla base di un buon amministratore”, prosegue Bessone, suggerendo a Bianchi di smettere di cercare la gloria personale e concentrarsi invece sul bene dei cittadini.
Un appello a Salvini: “Dov’era mentre la Lega veniva distrutta?”
Il post di Bessone non si limita a criticare la politica locale ma si allarga fino ai vertici nazionali. L’ex assessore si chiede dove fosse Matteo Salvini mentre la Lega altoatesina veniva “dilapidata” da giochi di potere e commissari inviati da Milano che, a suo dire, hanno creato solo caos.
“La Lega, che una volta governava con quattro assessori in provincia, oggi è ridotta a quattro gatti”, denuncia Bessone, evidenziando la progressiva perdita di consenso del partito in Alto Adige.
L’attacco alla dirigenza della Lega: “Dimettetevi!”
Il post si conclude con un appello diretto alla dirigenza della Lega altoatesina: dimettersi e restituire il partito a chi ha ideali e amore per la gente. Secondo Bessone, la gestione attuale ha portato solo sconfitte elettorali e divisioni interne, sacrificando il lavoro di militanti e amministratori capaci per giochi di potere e interessi personali.
Duro, deciso e senza filtri, il ritorno di Massimo Bessone nel dibattito politico altoatesino segna un punto di svolta nel già turbolento panorama leghista locale. Resta ora da vedere se il suo attacco avrà conseguenze e se la dirigenza del partito risponderà alle sue accuse.