La proposta del Partito Democratico locale di ridurre il numero dei consiglieri di circoscrizione a Bolzano ha acceso il dibattito politico. A prendere posizione contro questa misura sono i consiglieri Gianni Rossato (Gries-San Quirino) e Angelo Liuzzi (Oltrisarco-Aslago), che la definiscono “una scelta priva di lungimiranza e di reale utilità per la comunità”.
“Il problema non è la quantità, ma la qualità”
Secondo Rossato e Liuzzi, diminuire il numero dei consiglieri non risolverebbe alcun problema di rappresentanza democratica. “I consiglieri di circoscrizione non sono semplici occupanti di poltrone, ma rappresentanti fondamentali per garantire la partecipazione dei cittadini alla vita politico-amministrativa della città”, affermano i due esponenti politici.
A loro avviso, la questione cruciale è un’altra: le circoscrizioni hanno sempre meno potere decisionale e le loro proposte finiscono spesso dimenticate nei cassetti degli uffici comunali, senza trovare concreta applicazione.
Un’alternativa: più competenze ai quartieri
I due consiglieri lanciano una proposta alternativa: non tagliare il numero dei rappresentanti, ma potenziare il loro ruolo e le loro competenze. Un cambio di prospettiva che, secondo loro, potrebbe alleggerire il carico di lavoro del Consiglio comunale e rendere più efficace l’azione amministrativa.
“Assegnare ai quartieri maggiori responsabilità deliberative, ad esempio in materia di lavori pubblici e servizi sociali, sarebbe un passo avanti verso una democrazia più partecipativa e concreta”, sottolineano Rossato e Liuzzi.
Tolleranza zero per le assenze ingiustificate
Un altro punto critico evidenziato dai due consiglieri è quello delle assenze ingiustificate all’interno delle circoscrizioni. “È intollerabile che chi è stato eletto non rispetti il proprio ruolo e disattenda le aspettative degli elettori. Chi non partecipa deve decadere dalla carica”, dichiarano con fermezza.
Secondo Rossato e Liuzzi, il problema è spesso tollerato dalle presidenze di maggioranza, che non adottano misure sufficientemente rigide per garantire la presenza e l’impegno costante dei consiglieri. “Servono regole più severe e meccanismi di controllo più stringenti”, aggiungono.
Conclusione: rafforzare, non ridurre
Rossato e Liuzzi concludono ribadendo che la soluzione non è ridurre il numero dei consiglieri, ma migliorare la qualità del loro lavoro, aumentarne le competenze e introdurre norme più severe per garantire la loro effettiva presenza.
“Solo così potremo garantire una democrazia che non si limiti ai numeri, ma che risponda concretamente ai bisogni della nostra comunità”, concludono i due consiglieri.