“Il risultato della Lega alle elezioni comunali di Bressanone era preventivabile. Se lo riterranno opportuno, all’interno del partito si facciano un’analisi di coscienza e si prendano le loro responsabilità, da molto tempo non è più affar mio“.
Così l’ex assessore provinciale (ed ex leghista) Massimo Bessone, all’indomani del voto che ha consacrato il candidato della Svp Andreas Jungmann sullo scranno di primo cittadino di Bressanone. Un’elezione al primo turno con più del 54% dei consensi che non renderà nemmeno necessario un eventuale ballottaggio.
Una presa di distanza netta e un giudizio tranciante quello di Bessone “anche perché – ribadisce – a ottobre 2023, dopo le elezioni provinciali, come è ormai noto a tutti, non avendo condiviso le scelte del mio ex partito, ho smesso di militare nella Lega e da tanti mesi non partecipo più a nessuna attività politica”.
“A gennaio sono stato contattato da alcuni partiti sia italiani che tedeschi per partecipare alle elezioni comunali di Bressanone, ma ho preferito non candidarmi – continua – . Da una parte mi sarebbe piaciuto fare una lista civica, ma i tempi erano troppo stretti e ho preferito dedicare il mio tempo a portare avanti i progetti da Assessore provinciale fino a quando ho potuto, poi, una volta cessato il mio mandato, era tardi per organizzare qualcosa“.
In questi mesi, e in modo rilevante nei giorni che hanno preceduto le elezioni, Bessone riferisce di essere stato contattato da tanti Brissinesi che non sapevano chi votare o, addirittura se recarsi o meno alle urne non essendoci il suo nome nelle liste.
“Non nascondo che il grande amore della gente mi fa tanto piacere. Faccio i complimenti a tutti gli eletti, soprattutto al nuovo sindaco Andreas Jungmann e al precedente e futuro vicesindaco Ferdinando Stablum“, conclude.
