Il presidente provinciale di Fratelli d’Italia interviene dopo gli ultimi episodi di violenza a Bolzano: “Accoglienza non è anarchia. Serve rispetto delle regole e tutela della sicurezza pubblica”
Dopo gli ultimi episodi di cronaca che hanno scosso Bolzano, torna al centro del dibattito pubblico il tema della gestione dell’accoglienza. A prendere posizione è Marco Galateo, presidente provinciale di Fratelli d’Italia, che lancia un duro monito: “Il sistema così com’è strutturato non regge più. È ora di cambiare rotta”.
A far scattare l’allarme, in particolare, due fatti recenti: la rapina a una donna di 93 anni avvenuta a Pasquetta e l’aggressione avvenuta lunedì scorso all’interno dell’ex Inpdap di via Pacinotti, dove un 36enne originario della Sierra Leone ha minacciato di dare fuoco al dormitorio, aggredendo poi gli agenti intervenuti.
“Accoglienza non può significare anarchia. La sicurezza non è un privilegio, ma un diritto da garantire ai cittadini perbene” – afferma Galateo, che sottolinea l’anomalia dell’Alto Adige come unica regione in Italia in cui non è richiesto alcun documento di identità per l’accesso ai centri di emergenza freddo e accoglienza. “Una scelta folle, che impedisce ogni forma di controllo e prevenzione. Non possiamo continuare a offrire servizi a chi rifiuta ogni regola e vive ai margini della legalità, spesso con atteggiamenti pericolosi”.
Secondo Galateo, Bolzano con i suoi oltre 250 posti nei centri d’accoglienza è diventata una meta per chi, da altre zone d’Italia, cerca di sfuggire ai controlli approfittando di un sistema troppo permissivo. “Serve un cambio di passo: l’identificazione deve essere obbligatoria in tutti i centri d’accoglienza dell’Alto Adige”.
Il presidente di Fratelli d’Italia ribadisce infine la distinzione tra immigrazione regolare e irregolare: “Chi vuole venire qui e rispettare le regole è il benvenuto. Ma chi le regole le rifiuta non può trovare spazio nella nostra comunità. Su questo dobbiamo essere fermi e coesi, senza se e senza ma”.
Galateo ha voluto anche ringraziare le forze dell’ordine, sottolineando che solo negli ultimi mesi sono già 40 gli agenti feriti durante interventi su soggetti violenti e irregolari. “Donne e uomini in divisa che rischiano ogni giorno la vita per proteggere la nostra sicurezza. A loro va il nostro grazie più profondo, così come al Questore e a tutto il personale impegnato sul territorio”.