Nel corso della seduta odierna, il Consiglio provinciale di Bolzano ha discusso due mozioni su temi legati alla salute pubblica: la prima, presentata dal Team K, riguardava l’istituzione di un centro specializzato per i malati di encefalomielite mialgica/sindrome da stanchezza cronica (ME/CFS); la seconda, proposta da Vita, sollevava dubbi sulla somministrazione dei vaccini pediatrici in Alto Adige. Entrambe le mozioni sono state respinte.
Sindrome da stanchezza cronica: niente centro specializzato in Alto Adige
La prima mozione, presentata dal consigliere Franz Ploner (Team K) insieme ai colleghi Rieder, Köllensperger e Ploner A., chiedeva alla Giunta provinciale di istituire un centro di competenza con un ambulatorio specializzato per i malati di ME/CFS, garantendo un’assistenza interdisciplinare adeguata e l’accesso a cure domiciliari e riabilitative.
Ploner ha sottolineato come questa patologia, spesso sottovalutata e difficile da diagnosticare, possa insorgere anche dopo infezioni virali come il Covid-19, colpendo anche persone giovani. La proposta includeva anche la creazione di un sistema informativo digitale per migliorare l’accesso alle cure e diffondere informazioni sulla malattia.
Dai banchi dell’opposizione, Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha evidenziato la necessità di sensibilizzare maggiormente la classe medica sulla ME/CFS, mentre Renate Holzeisen (Vita) ha criticato l’assenza di riferimenti agli effetti avversi da vaccino, sostenendo che il 66% dei casi di sindrome da stanchezza cronica siano correlati alla vaccinazione anti-Covid.
L’assessore alla Sanità Hubert Messner, pur riconoscendo l’importanza della tematica, ha spiegato che:
• Vipiteno è già considerato un centro di competenza per la neuroriabilitazione.
• Esistono sei punti di accesso per i pazienti Long Covid.
• Il Servizio Sanitario sta già implementando un sistema informativo digitale, rendendo superflua una piattaforma dedicata esclusivamente alla ME/CFS.
Alla fine, la mozione è stata respinta con 17 voti contrari e 14 favorevoli.
Vaccini pediatrici: respinta la mozione di Vita
La seconda mozione, presentata dalla consigliera Renate Holzeisen (Vita), denunciava una presunta illegittima applicazione di vaccini pediatrici in Alto Adige, con particolare riferimento all’uso di vaccini “off label” su categorie pediatriche per le quali non sono stati specificamente autorizzati.
Holzeisen ha chiesto alla Giunta provinciale di garantire che:
• I vaccini pediatrici vengano somministrati solo con prescrizione medica.
• Non vengano utilizzati prodotti vaccinali off label.
• I bambini non vaccinati per scelta dei genitori non vengano esclusi da scuole dell’infanzia e microstrutture.
Nella sua esposizione, Holzeisen ha sostenuto che l’efficacia e la sicurezza di alcuni vaccini pediatrici non siano state confermate da studi clinici con veri gruppi di controllo, citando studi statunitensi che collegherebbero l’aumento dei casi di autismo a un piano vaccinale troppo intenso.
L’assessore Hubert Messner, nel suo intervento, ha replicato che:
• Il Piano Vaccinale Nazionale è approvato dal Ministero della Salute e costituisce di per sé una prescrizione medica.
• Le vaccinazioni non obbligatorie necessitano di una prescrizione individuale.
• I vaccini esavalente e quadrivalente sono espressamente autorizzati dalla normativa europea e sono stati testati su gruppi di controllo.
• L’obbligo vaccinale per l’accesso alle scuole dell’infanzia è una normativa statale, su cui la Provincia non può intervenire.
Holzeisen ha ribattuto accusando Messner di ignorare i rischi dei vaccini e di non considerare che, in Austria e Germania, non esiste alcun obbligo vaccinale nonostante un alto livello sanitario.
Dopo il dibattito, la mozione è stata bocciata con 20 voti contrari, 6 favorevoli e 4 astensioni.
Conclusioni
Le due mozioni, pur portando all’attenzione temi rilevanti per la salute pubblica, non hanno trovato il sostegno necessario per essere approvate. La Giunta provinciale ha ribadito l’attuale organizzazione del sistema sanitario altoatesino, confermando l’attenzione per la ME/CFS ma senza prevedere l’istituzione di un nuovo centro specializzato, e difendendo la legittimità della campagna vaccinale pediatrica, in linea con le normative nazionali ed europee.