Home Politica Candidato con Forza Italia alle provinciali, D’Aurelio rimosso dall’incarico Feneal Uil: “Contro di me una ritorsione politica”

Candidato con Forza Italia alle provinciali, D’Aurelio rimosso dall’incarico Feneal Uil: “Contro di me una ritorsione politica”

Il segretario provinciale liquidato dal ramo del Sindacato, per il partito un allontanamento inspiegabile

by Redazione BQ

Dopo l’annuncio ai vertici del sindacato di una propria candidatura nelle fila di Forza Italia alle prossime elezioni di ottobre in Alto Adige, avvenuto settimane fa, il segretario provinciale e membro del Consiglio nazionale FENEAL UIL, Maurizio D’Aurelio, è stato liquidato dalla stessa Feneal. La formalizzazione dell’addio è avvenuta senza troppi convenevoli, con una semplice comunicazione via Pec inviata nella mattinata di ieri (20 settembre) confermando la fine del rapporto lavorativo con decorrenza primo ottobre 2023.

Un allontanamento che ho percepito come una ritorsione politica – afferma D’Aurelio – assurda quanto inspiegabile in quanto la trasparenza del mio operato nel lasciare la rappresentanza sindacale in vista del voto delle provinciali è nota a tutti. Ho comunicato già verso la fine dell’estate la mia intenzione di candidarmi con il partito di Berlusconi. Il confronto con il segretario generale Uil e il segretario di categoria degli Edili non è stato sereno ma si era concluso con la previsione di un ulteriore confronto nel periodo post elettorale. Voglio ricordare che dal momento della presentazione della lista mi sono sospeso da tutte le cariche statutarie e dagli incarichi esecutivi. Credo tuttavia che il fatto che io non mi sia presentato in alcune delle cosiddette ‘liste amiche’ abbia scatenato una sorta di fastidio ideologico. La decisione del mio licenziamento è in questo senso ancora più paradossale se si pensa che altri due illustri colleghi, uno candidato nel Movimento 5 Stelle e l’altro nel Pd non hanno subito lo stesso allontanamento.

Il riferimento è qui a Martin Aufderklamm e Toni Serafini, quest’ultimo Segretario Generale della UIL-SGK fino al 2022, ma in pensione dal 2018 che sottolinea: “Al Congresso del marzo 2023 sono stato eletto nel Consiglio Confederale UIL-SGK e non ho alcun incarico esecutivo Confederale. Quindi come da Statuto UIL, che allego, essendo candidato, con il PD, alle Elezioni Provinciali del 22.10.2023 sono sospeso da tale organismo“.

Chi scrive non dà per scontato che i due eventi concomitanti (candidatura/licenziamento) siano necessariamente legati tra loro da un nesso causa-effetto, ma è certo che la questione sia destinata a fare discutere e ad ottenere un posto d’onore nella classifica territoriale degli scossoni pre elettorali di questa campagna 2023.

Ma chi è Maurizio D’Aurelio? Una figura apicale per la Uil regionale e nazionale con alle spalle 34 anni di solida collaborazione con il sindacato. Nato a Bolzano il 22 agosto 1964, sposato dal 1986, è padre di 2 figli di 30 e 26 anni. Terminati gli studi ha svolto diversi lavori nei settori delle costruzioni, del commercio e della ristorazione. Nel 1997 è stato assunto alla Roechling Automotive di Laives BZ (allora Seeber SpA), e nel 1989 è stato eletto dirigente della UIL-SGK dell’Alto Adige. Da allora è rimasto dirigente della UIL-SGK, e dal 1992 ha ricoperto ruoli di vertice, sia territoriali che nazionali, del sindacato di categoria delle costruzioni.

Già vice presidente e poi membro Comitato di gestione della Cassa Edile della Provincia Autonoma di Bolzano, segretario regionale della FENEAL UIL del Trentino Alto Adige e Segretario Generale Provinciale FENEAL UIL-SGKBAU fino a maggio 2022, come tutti i sindacalisti e i politici ha trascorso gli anni di attività in aspettativa dalla sede originaria di lavoro per i ruoli istituzionali ricoperti secondo quanto previsto dalla cosiddetta ‘legge 300’.

La comunicazione formale della cessazione del distacco legge 300 da parte di Feneal equivale ad un invito strisciante a tornare in fabbricaafferma amareggiato – . In pratica licenziato, a 59 anni, senza una motivazione plausibile se non a mio avviso quella politica, dopo quasi quattro decenni al servizio dei cittadini. Una brutta pagina di sindacato da parte di chi si occupa di difesa dei diritti. Ad un certo punto diventa un problema di riconoscibilità dei valori, nulla che abbia a che vedere con quella UIL legata ai suoi principi e alla sua storia. E personalmente diventa anche una questione di levatura personale, carisma e capacità: ho sempre preferito confrontarmi a viso aperto con lupi travestiti da lupi, piuttosto che con lupi travestiti da agnelli”.

Secondo la posizione di D’Aurelio, il paradosso del licenziamento in tronco di uno storico sindacalista a poco più di un mese dalla corsa elettorale per palazzo Widmann a causa della scelta di uno schieramento poco gradito, assumerebbe i contorni grigi di una spallata politica.

La Uil in quanto sindacato di tradizione è stato sempre baluardo dei diritti e delle libertà – continua – laico e distanziato equamente dal credo personale di ogni suo dirigente e quindi apartitico. Una realtà equilibrata, oggi guidata da un ottimo leader e persona capace come Pierpaolo Bombardieri. Incomprensibile come la decisione nei miei confronti sia stata approvata anche a livello nazionale, oltre che regionale. Voglio pensare invece che questo sia un indirizzo preso da pochi e che se Bombardieri dovesse andare a fondo della questione forse non sarebbe poi così soddisfatto di questo triste risvolto locale“.

Può avere avuto un peso lo slogan scelto dal partito, ovvero quel “Credere, combattere, vincere” molto simile ad un altro motto di alta memoria storica che ha fatto alzare più di un sopracciglio all’interno dell’opinione pubblica locale.

Lo slogan in questione è fatto di tre parole che nonostante abbiano creato così tanto scompiglio per l’accostamento al Ventennio fascista, sono ancora esistenti nel dizionario Zanichelli e sono di uso comune. Su questo anche il consigliere provinciale e coordinatore Carlo Vettori è stato molto chiaro: il richiamo è allo stile berlusconiano e al suo metterci il cuore per ottenere risultati concreti. Credere e combattere significa superare ogni ostacolo, credere è vincere. Del resto io mi considero un moderato che ha sempre evitato estremismi. Quindi gli abbinamenti speculatori da campagna elettorale non mi interessano e non interessano nemmeno ai miei colleghi di partito. Certamente la reazione di Forza Italia non si farà attendere. Una volta informati i vertici nazionali, esterneremo la posizione ufficiale in merito alla questione“.

Sta valutando un’azione legale nei confronti di chi secondo lei ha optato per una ingiusta punizione ideologica?

“Il caso del mio licenziamento è certamente destinato ad essere sottoposto ad un parere legale. Se tutto questo non fosse stato fatto secondo criterio sarebbe una vergogna per il sindacato stesso, un brutto biglietto da visita per la Uil dell’Alto Adige e un segnale ancora più preoccupante per chi decide di mettere la propria competenza e capacità a servizio dei cittadini, ovvero che non sia possibile farlo perché si può rischiare il lavoro se il partito scelto non è gradito a qualcuno”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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