Home Politica Bolzano, Gennaccaro ago della bilancia (e mina vagante): il rischio per centrodestra e centrosinistra si chiama 2030

Bolzano, Gennaccaro ago della bilancia (e mina vagante): il rischio per centrodestra e centrosinistra si chiama 2030

by Massimiliano Maglione

Le elezioni comunali del 4 maggio hanno consegnato un consiglio comunale frammentato, dove nessuna coalizione ha la maggioranza assoluta. Se la Südtiroler Volkspartei (SVP) si conferma come tradizionale perno delle alleanze, il nome che continua a far discutere – e a preoccupare in prospettiva – è quello di Angelo Gennaccaro.

La sua lista civica Io Sto Con Bolzano ha guadagnato altri due seggi, rafforzando la propria posizione in aula consiliare. Gennaccaro si è ormai affermato come un vero specialista dell’equilibrio politico bolzanino: determinante nella scorsa legislatura per la nascita della giunta di centrosinistra, oggi si ritrova a poter pesare anche sul centrodestra, con cui ha mostrato una certa apertura in vista del ballottaggio del 18 maggio.

Ma proprio questa continua ricerca di intese, dialoghi e ruoli chiave da parte di entrambe le coalizioni potrebbe rivelarsi un boomerang politico. Perché ogni volta che Gennaccaro viene legittimato come interlocutore centrale – che sia assessore, ago della bilancia o federatore di maggioranze – la sua figura cresce e si rafforza, a scapito delle forze politiche tradizionali.

Oggi, il centrodestra potrebbe fare a meno della sua lista per governare, forte di una potenziale maggioranza con la SVP. Anche il centrosinistra, con SVP e Team K, potrebbe tentare di formare una maggioranza alternativa. Ma entrambe le opzioni restano incerte. E nel dubbio, si continua a trattare con Gennaccaro.

Un errore, forse. Perché se la sua ascesa continua con questo ritmo – e i segnali vanno in quella direzione – il 2030 potrebbe segnare un cambio di paradigma, con Io Sto Con Bolzano non più forza civica d’appoggio ma protagonista assoluta della corsa a sindaco.

Nel frattempo, Gennaccaro gioca la sua partita: ha dichiarato libertà di scelta per i suoi elettori al ballottaggio, ma non ha nascosto una simpatia per Corraratti. Un’eventuale collaborazione con il centrodestra, dopo anni di appoggio al centrosinistra, segnerebbe una svolta politica, ma anche un segnale: Gennaccaro non è più un alleato, è un concorrente.

E se centrosinistra e centrodestra continueranno a dargli spazio, rischiano di trovarselo davanti – e non più accanto – già tra cinque anni.

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