Bolzano – Un recente studio condotto da un istituto di ricerca economica di Mestre ha destato preoccupazione in Alto Adige, dove si è registrato, secondo i dati raccolti, un tasso di abbandono scolastico tra i più alti d’Italia. Secondo l’indagine, basata su fonti Istat ed Eurostat, il tasso di abbandono scolastico nella provincia autonoma si attesterebbe al 16,2%, superata solo dalla Sardegna (17,3%) e dalla Sicilia (17,1%).
Tuttavia, tali dati sono stati prontamente contestati dall’assessore provinciale all’Istruzione tedesca, Philipp Achammer, che ha evidenziato un grave errore metodologico. “Questi dati non corrispondono alla realtà”, ha affermato Achammer, spiegando che lo studio non ha tenuto conto delle particolari caratteristiche del sistema formativo altoatesino, in particolare del ruolo degli apprendisti.
Il sistema duale e il ruolo degli apprendisti
Achammer ha sottolineato che l’apprendistato in Alto Adige segue una struttura duale, unica nel suo genere in Italia. Questo significa che i giovani apprendisti, oltre a svolgere il loro lavoro presso un’azienda, frequentano anche scuole professionali, con l’iscrizione che avviene automaticamente al momento dell’assunzione. Di conseguenza, gli apprendisti non dovrebbero essere conteggiati tra coloro che hanno abbandonato gli studi.
“Dal punto di vista dello Stato italiano, gli apprendisti hanno un contratto di lavoro e vengono quindi inclusi tra i giovani che abbandonano la scuola, soprattutto durante il periodo di apprendistato”, ha spiegato Achammer. Tuttavia, in realtà, questi ragazzi continuano a ricevere una formazione scolastica attraverso il sistema duale. “Non possiamo considerare questi giovani come abbandoni scolastici. Si tratta di un’indagine completamente falsata”, ha dichiarato l’assessore.
Un errore già segnalato
La Direzione Istruzione e Formazione tedesca della Provincia autonoma di Bolzano ha già segnalato più volte alle autorità centrali di Roma questo errore di interpretazione, che porta a risultati distorti nei dati sull’abbandono scolastico. Nonostante le ripetute segnalazioni, la situazione non è ancora migliorata, lasciando l’Alto Adige in una posizione sfavorevole nelle classifiche nazionali, basata su un errore metodologico significativo.
Le conseguenze per il territorio
Questo errore nei dati non solo danneggia l’immagine del sistema educativo altoatesino, ma potrebbe anche avere ripercussioni sulla percezione pubblica e sulle politiche regionali. Il sistema duale dell’Alto Adige, infatti, rappresenta un modello virtuoso di integrazione tra formazione e lavoro, che permette ai giovani di acquisire competenze professionali direttamente sul campo, mantenendo al contempo un legame con il sistema educativo.
L’assessore Achammer ha concluso ribadendo la necessità di correggere queste interpretazioni errate a livello nazionale, per garantire che i dati riflettano accuratamente la realtà e valorizzino l’efficacia del sistema formativo altoatesino. “È fondamentale che le istituzioni riconoscano le peculiarità locali e adattino i loro strumenti di rilevazione di conseguenza”, ha detto.