Home Lettere alla redazione Quando a “perdere il controllo” è il controllore: cronaca sgomenta da un treno Merano-Bolzano

Quando a “perdere il controllo” è il controllore: cronaca sgomenta da un treno Merano-Bolzano

Cosa succede quando è il controllore a tenere comportamenti poco ortodossi con i viaggiatori? Il racconto di un lettore

by Redazione BQ

Si sente spesso parlare di aggressioni al controllore a bordo dei convogli da parte di personaggi più o meno socialmente pericolosi, spesso sprovvisti del biglietto, ma meno spesso di comportamenti poco cortesi da parte di pubblici ufficiali nei confronti dei viaggiatori.

Quello che è successo pochi giorni fa a bordo di un treno della linea Merano-Bolzano ce lo racconta un nostro lettore.

Viaggio spesso sulla linea Merano Bolzano e osservo i comportamenti. È un lunedì caldo di agosto, il meteo suggerisce 32 gradi all’ombra al momento della partenza da Bolzano. Una coppia sta viaggiando senza aver convalidato il biglietto alle apposite macchinette. Scoprirò in seguito che si tratta di turisti statunitensi di New York City, in giro di piacere per il Bel Paese. Molto probabilmente dei pensionati, a stimarne grosso modo l’età.

Il controllore li apostrofa con veemenza inaspettata. Lì per lì non comprendono il perché di tanta aggressività, ma gli viene spiegato che avrebbero dovuto annullare il biglietto e che quindi avrebbero dovuto pagare una penale, per il “misfatto”, come vuole il regolamento.

Il controllore, su tutte le furie, ripete l’assunto almeno tre volte alzando ancor più la voce, per quanto non ce ne fosse bisogno. La coppia infatti mantiene per tutto il tempo una invidiabile tranquillità e, anzi, i due si dichiarano disposti a pagare la penale prevista.

Il controllore invece no, non mantiene la tranquillità e prosegue con voce e toni alti, senza alcun motivo plausibile.
Intervengo e glielo faccio notare con voluta gentilezza, ma per tutta risposta lui, il controllore, mi assale urlandomi contro un energico “ma chi è lei, non sa che io sono un pubblico ufficiale nell’esercizio delle mansioni? Se ne vada, scenda subito!”. 

Certo me ne vado (eravamo nel frattempo giunti a destinazione), ma con l’amarezza di aver visto trattare con una foga inaudita due turisti americani peraltro molto sereni e concilianti. Ah, dimenticavo un particolare: la moglie parla inglese mentre il marito sfodera un Hochdeutsch di buon livello. Ma non sanno parlare la lingua del controllore.

Scambiando qualche opinione in tedesco con il marito, scopro che ha trascorso sei anni della sua vita a Monaco di Baviera. Per lavoro, deduco. Mi domanda più volte se sia normale un comportamento tanto aggressivo del controllore; alla fine rispondo che no, non è normale da noi in Alto Adige Südtirol.

Alla fine della fiera, non mi è parso un bel biglietto da visita a livello turistico, questo tipo di approccio emotivo scelto dal controllore nei confronti della coppia newyorchese”.

Lettera firmata Renzo Carlo Viola 

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