Il Consiglio provinciale di Bolzano ha affrontato tre temi di grande attualità: l’obbligo vaccinale per i bambini, la campagna vaccinale anti-Covid-19 e una proposta di revisione dell’imposta di soggiorno.
No all’obbligo vaccinale per i bambini
Jürgen Wirth Anderlan (JWA Wirth Anderlan) ha ripresentato la mozione per chiedere la revoca del decreto Lorenzin, che impone la vaccinazione obbligatoria per accedere alle scuole dell’infanzia. L’assessore Hubert Messner ha ribadito che l’Alto Adige non ha competenza diretta in materia sanitaria e che l’obbligo è di natura statale. Messner ha però espresso perplessità sull’esclusione dei bambini non vaccinati, promettendo di sollevare il tema nella conferenza Stato-Regioni. La mozione è stata respinta con 19 voti contrari, 8 favorevoli e 2 astensioni.
Campagna vaccinale: critiche e dibattiti
Renate Holzeisen (VITA) ha presentato una mozione per chiedere maggiore trasparenza sui vaccini anti-Covid-19 a mRNA, giudicati dalla consigliera inefficaci e potenzialmente pericolosi. Ha richiesto, tra l’altro, di interrompere la raccomandazione attiva della vaccinazione per donne incinte e soggetti fragili. La maggior parte dei consiglieri ha difeso l’importanza dei vaccini, con Franz Ploner (Team K) e Sandro Repetto (PD) che ne hanno sottolineato l’efficacia nella prevenzione delle forme gravi di Covid-19. La mozione è stata bocciata con una maggioranza schiacciante.
Imposta di soggiorno: sostenibilità e revisione
La consigliera Brigitte Foppa (Gruppo Verde) ha proposto una revisione dell’imposta di soggiorno per rendere il sistema più equo e sostenibile, con l’introduzione di una percentuale legata al prezzo medio delle strutture e una maggiore quota destinata ai Comuni. Il tema ha sollevato dibattiti sull’overtourism e sulla necessità di un turismo più bilanciato. Tuttavia, l’assessore Luis Walcher ha difeso l’attuale sistema, evidenziando i benefici economici del settore turistico per le comunità locali. La mozione è stata respinta.
Conclusioni
I lavori hanno confermato profonde divisioni su temi sanitari e turistici, ma anche una crescente attenzione verso la sostenibilità e l’equità nelle politiche provinciali.