Home Economia Transizione 4.0: servono modifiche per renderla davvero accessibile alle piccole imprese

Transizione 4.0: servono modifiche per renderla davvero accessibile alle piccole imprese

by Massimiliano Maglione

Il Piano Transizione 4.0, riformulato con la legge di bilancio 2025, rischia di diventare meno accessibile per le micro, piccole e medie imprese, in particolare per quelle attive nell’artigianato, nel commercio e nella cosiddetta impresa diffusa. Dopo anni in cui questa misura ha rappresentato un vero volàno per l’innovazione e la digitalizzazione del tessuto produttivo italiano, le nuove disposizioni sembrano allontanare le imprese più piccole dalla possibilità concreta di accedere alle agevolazioni.

Il cambiamento più rilevante riguarda il nuovo impianto del credito d’imposta 4.0, che ora prevede un plafond di spesa ritenuto da molti operatori del settore insufficiente a garantire la copertura di tutti gli investimenti programmati fino al 31 dicembre 2025. Le richieste al governo sono chiare: occorre aumentare le risorse disponibili e rendere il meccanismo più stabile e prevedibile per agevolare le scelte imprenditoriali.

Altro punto critico è l’esclusione dai benefici dei beni immateriali, una scelta giudicata incoerente in un contesto economico in cui la digitalizzazione dei processi produttivi rappresenta una necessità imprescindibile. L’eliminazione dell’incentivo per software e strumenti digitali rischia di frenare l’adozione di tecnologie avanzate proprio da parte delle imprese che ne avrebbero maggiormente bisogno per restare competitive.

Ulteriori preoccupazioni arrivano anche sul fronte burocratico: l’obbligo di comunicazione telematica delle spese sostenute, introdotto con il decreto direttoriale del 16 giugno 2025, sta generando incertezze operative. Il rischio concreto è che molte imprese non riescano a ottenere risposta tempestiva in merito all’accoglimento o al rigetto della domanda, per via dell’esaurimento delle risorse disponibili.

Le associazioni di categoria chiedono quindi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy un intervento correttivo urgente, che preveda non solo il ripristino dell’automaticità nel riconoscimento del credito d’imposta maturato, ma anche una semplificazione delle procedure. Solo attraverso una programmazione stabile e inclusiva sarà possibile garantire alle piccole imprese gli strumenti necessari per intraprendere veri percorsi di innovazione, fondamentali per la crescita e la competitività del sistema produttivo nazionale.

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