Home Economia Lavoro in Alto Adige: disoccupati, mancata occupazione e nuove indennità provinciali

Lavoro in Alto Adige: disoccupati, mancata occupazione e nuove indennità provinciali

by Massimiliano Maglione

Disoccupazione o mancata partecipazione al lavoro? Un confronto complesso

Nonostante l’Alto Adige venga considerato un territorio con alta occupazione, permangono situazioni di mancata partecipazione al lavoro che rappresentano una sfida per il mercato del lavoro locale. Con un tasso di disoccupazione ufficiale dello 0,8% nel terzo trimestre del 2024, i Centri di mediazione lavoro registrano comunque quasi 10.000 disoccupati.

Questa apparente discrepanza deriva dai diversi metodi di calcolo utilizzati. L’Istituto provinciale di statistica ASTAT si basa su interviste campionarie che permettono un confronto con altre regioni e Stati. Al contrario, il Servizio Mercato del Lavoro registra disoccupati e lavoratori dipendenti basandosi su dati amministrativi aggiornati quotidianamente. “Entrambe le procedure sono corrette e complementari”, spiega Stefan Luther, direttore del Servizio Mercato del Lavoro, sottolineando l’importanza di considerare entrambi i metodi per una visione completa.

Oltre ai disoccupati registrati, vi sono persone non attive che potrebbero lavorare, ma che non figurano nelle statistiche ufficiali. Si tratta di circa 5.100 persone nel 2023 che non partecipano al lavoro per motivi come responsabilità familiari, salute o mancanza di offerte adeguate. Questo gruppo rappresenta un potenziale inespresso per il mercato del lavoro altoatesino, come sottolineato dall’assessora provinciale al Lavoro Magdalena Amhof: “Queste persone sono una risorsa preziosa, ma è necessario eliminare gli ostacoli che impediscono loro di inserirsi nel mondo lavorativo”.

Nuove indennità per i dipendenti provinciali

Per migliorare le condizioni lavorative dei dipendenti pubblici, a dicembre è entrato in vigore un nuovo sistema di indennità, frutto del recente contratto di comparto. L’obiettivo è premiare le mansioni più complesse e garantire stipendi equi.

Le indennità d’istituto possono raggiungere il 60% dello stipendio base, mentre quelle di coordinamento arrivano fino al 90%. Tra i beneficiari, figurano 150 segretari scolastici, 500 insegnanti impegnati in attività di formazione oltre all’insegnamento ordinario, personale delle scuole dell’infanzia e operatori che seguono alunni con disabilità.

Il provvedimento interessa anche oltre 400 tecnici stradali, ispettori del lavoro, mediatori lavorativi e altre figure con responsabilità specifiche o a contatto con il pubblico. Per semplificare il processo, è stato creato un fondo separato che consente ai dirigenti di riconoscere indennità senza dover passare ogni volta dalla Ripartizione Personale.

Secondo l’assessora Amhof, questo sistema rappresenta “un passo importante per valorizzare l’impegno dei dipendenti pubblici e rendere l’amministrazione provinciale un datore di lavoro attrattivo ed equo”.

Conclusioni

Il mercato del lavoro altoatesino si trova a dover affrontare sfide complesse, tra una disoccupazione ufficiale bassa e una mancata partecipazione lavorativa significativa. Parallelamente, l’Amministrazione provinciale si impegna a migliorare le condizioni lavorative per i propri dipendenti, favorendo così una maggiore attrattività e produttività. Con una gestione integrata delle risorse umane e una politica attiva sul lavoro, si punta a valorizzare tutte le forze disponibili per il benessere della comunità locale.

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