L’ultimo aggiornamento sull’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) evidenzia un’accelerazione dell’inflazione. A gennaio 2025, l’indice registra un incremento dello 0,8% rispetto a dicembre 2024 e un aumento del 2,5% su base annua, in crescita rispetto al +2,3% registrato a dicembre. Anche l’indice NIC senza tabacchi mostra gli stessi valori, confermando una tendenza inflazionistica in atto.
VARIAZIONI CONGIUNTURALI: AUMENTI E CALI DEI PREZZI SU BASE MENSILE
Analizzando le variazioni congiunturali, ovvero rispetto al mese precedente, le categorie di spesa che hanno registrato i maggiori aumenti sono:
• Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+2,1%)
• Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+1,5%)
• Servizi ricettivi e di ristorazione (+1,0%)
Al contrario, alcuni settori hanno registrato un calo dei prezzi:
• Trasporti (-0,5%)
• Abbigliamento e calzature (-0,3%)
• Comunicazioni (-0,1%)
L’unica divisione che non ha subito variazioni rispetto a dicembre è Istruzione.
VARIAZIONI TENDENZIALI: AUMENTI PIÙ SIGNIFICATIVI SU BASE ANNUA
Confrontando i dati con gennaio 2024, l’aumento dei prezzi si è fatto sentire soprattutto nei seguenti settori:
• Servizi ricettivi e di ristorazione (+4,4%)
• Servizi sanitari e spese per la salute (+3,5%)
• Altri beni e servizi (+3,1%)
• Bevande alcoliche e tabacchi (+2,8%)
Al contrario, alcuni comparti hanno registrato un calo dei prezzi rispetto a un anno fa:
• Comunicazioni (-5,6%)
• Mobili, articoli e servizi per la casa (-0,3%)
A differenza delle variazioni congiunturali, in questo caso nessuna divisione è rimasta invariata rispetto a gennaio 2024.
Questi dati evidenziano un contesto economico in cui il costo della vita continua a crescere, con aumenti significativi soprattutto nei servizi essenziali e nei beni di consumo quotidiano.