Denunciati due giovani per ricettazione e spaccio. Altri due segnalati per uso personale di stupefacenti
BOLZANO – Un’ordinaria denuncia per furto si è trasformata in un’importante operazione dei Carabinieri della Stazione di Bolzano, culminata con la scoperta di un vero e proprio covo in pieno centro storico, utilizzato da un gruppo di giovani per attività illecite.
Tutto è iniziato con la segnalazione di un furto avvenuto nei giorni scorsi in via Raiffeisen, dove un giovane altoatesino aveva parcheggiato regolarmente la propria auto. Dall’abitacolo erano spariti un paio di Apple AirPods Pro, un iPhone e un MacBook. Grazie alla geolocalizzazione attivata sui dispositivi Apple e a successive analisi tecniche, i militari sono riusciti a localizzare gli oggetti rubati in un appartamento situato nel cuore della città.
Una volta ottenuto l’accesso all’abitazione, i Carabinieri si sono trovati davanti a un quadro ben più articolato del previsto: all’interno, quattro giovani. Due di loro – una coppia – sono stati denunciati per ricettazione e detenzione di stupefacenti a fini di spaccio. Uno dei due risultava anche inottemperante a un “foglio di via obbligatorio” emesso in precedenza dal Comune di Bolzano.
Le successive perquisizioni personali e domiciliari hanno permesso di sequestrare, oltre ai dispositivi rubati segnalati dalla vittima, altri cinque iPhone, uno smartphone Samsung, un iPad, ancora in fase di verifica per risalire ai legittimi proprietari, e due sacchi contenenti circa 1,2 kg di marijuana “light”. Rinvenuti anche un diario con appunti riconducibili all’attività di spaccio e 1.400 euro in contanti. Il valore complessivo della refurtiva recuperata è stimato in circa 10.000 euro.
Presenti nell’appartamento anche altri due giovani, coetanei dei denunciati, trovati in possesso di modiche quantità di hashish e marijuana per uso personale: per loro è scattata la segnalazione alle autorità amministrative competenti.
L’operazione si è conclusa con il sequestro della merce e la denuncia a piede libero dei due principali responsabili. Un risultato che dimostra, sottolineano i Carabinieri, “l’importanza fondamentale della denuncia da parte dei cittadini, atto che consente di avviare indagini efficaci e, come in questo caso, di recuperare la refurtiva e smascherare attività criminali nascoste”.
Le indagini proseguono per individuare i proprietari degli altri dispositivi elettronici rinvenuti e verificare eventuali connessioni con ulteriori episodi di furto o spaccio nel territorio altoatesino.