Il coleottero giapponese (Popillia japonica) è arrivato anche in Alto Adige. A lanciare l’allarme è il Servizio fitosanitario provinciale, che a luglio ha confermato la presenza dei primi esemplari di questo pericoloso insetto parassita, già noto in Italia per i gravi danni che provoca alle coltivazioni. Al momento si tratta di casi isolati, ma l’invito delle autorità è chiaro: segnalare tempestivamente qualsiasi avvistamento sospetto, per evitare una diffusione incontrollata.
Dove sono stati trovati i primi esemplari
Il primo coleottero è stato catturato il 3 luglio in una trappola a feromoni nei pressi dell’uscita MeBo ad Appiano, in direzione Bolzano. Successivamente, altri esemplari sono stati rinvenuti sull’autostrada del Brennero nei pressi dell’area di servizio Laimburg, a Gargazzone vicino al campeggio e nuovamente a Laimburg Est il 31 luglio.
Queste rilevazioni sono il risultato di un’intensa attività di monitoraggio condotta dal Servizio fitosanitario in collaborazione con il Centro di Consulenza per la Fruttiviticoltura dell’Alto Adige, attraverso trappole a feromoni e ispezioni mirate.
Una minaccia per oltre 400 specie di piante
Pur essendo innocuo per l’uomo, il coleottero giapponese rappresenta una grave minaccia per l’agricoltura e l’ambiente: sia gli adulti che le larve si nutrono di foglie, frutti e radici, attaccando più di 400 specie di piante utili e ornamentali.
“Stiamo monitorando attentamente la situazione” – afferma l’assessore provinciale all’Agricoltura Luis Walcher – “e chiediamo la massima collaborazione da parte degli agricoltori per individuare e segnalare tempestivamente ogni caso sospetto”.
Secondo Stefano Endrizzi, responsabile del Servizio fitosanitario, al momento non ci sono indicazioni che il coleottero si stia riproducendo stabilmente in Alto Adige, ma la sua presenza deve essere presa molto seriamente.
Come riconoscerlo
Il coleottero giapponese è lungo 10-12 mm, con:
Capo e pronoto verde metallico Elitre color bronzo o rame Cinque ciuffi di peli bianchi su ciascun lato dell’addome Due ciuffi bianchi più grandi all’estremità del corpo
Originario del Giappone, si è diffuso negli Stati Uniti e dal 2014 anche in Europa, causando gravi problemi in paesi come Slovenia, Germania, Francia, Spagna, e in Italia nelle regioni di Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria ed Emilia-Romagna.
Appello alla collaborazione
Nei prossimi giorni, sarà inviata una circolare agli agricoltori e operatori ambientali per mantenere alta la guardia, soprattutto in vista della raccolta. I coleotteri sospetti devono essere catturati o eliminati e consegnati al Servizio fitosanitario di Bolzano o ai consulenti specializzati.
La diffusione avviene principalmente tramite veicoli, commercio di piante o volo degli adulti. Per questo è fondamentale agire in fretta.
In caso di avvistamenti o dubbi, è possibile contattare il Servizio fitosanitario provinciale. Solo con la collaborazione di tutti sarà possibile contenere una potenziale nuova minaccia per l’agricoltura altoatesina.