Home Cronaca Laives: trentenne denunciato per simulazione di reato

Laives: trentenne denunciato per simulazione di reato

by Massimiliano Maglione

Laives – I Carabinieri della Stazione di Laives hanno portato a termine un’indagine avviata a metà novembre 2024, sfociata nella denuncia di un uomo di 30 anni, residente a Laives e di origine migratoria, per il reato di simulazione di reato.

Il caso ha avuto inizio nella notte del 19 novembre, quando, durante un posto di controllo in via San Giacomo, nella zona produttiva di Vurza, una pattuglia dei Carabinieri ha intimato l’alt a una Volkswagen Golf di colore grigio. Il conducente, però, non si è fermato, dandosi alla fuga.

È immediatamente scattato un inseguimento, con il supporto di due pattuglie della Compagnia Carabinieri di Egna. Dopo una serie di ricerche nella zona, il veicolo è stato ritrovato ribaltato su un fianco in via delle Part, nei pressi di un fossato. Al momento del ritrovamento, gli occupanti del mezzo si erano già dileguati, facendo perdere le proprie tracce.

L’auto risultava intestata al trentenne ora indagato, un operaio impiegato presso una nota azienda di Bolzano. La mattina successiva, il proprietario del veicolo ha sporto denuncia ai Carabinieri di Laives, dichiarando che la sua macchina era stata rubata. Tuttavia, le successive indagini hanno svelato la falsità delle sue affermazioni.

Grazie a un lavoro scrupoloso e all’uso di tecnologie investigative avanzate, i militari hanno ricostruito gli eventi, dimostrando che il furto era stato simulato per coprire la responsabilità dell’uomo nei fatti della notte precedente.

Al termine delle indagini, i Carabinieri hanno deferito l’uomo all’Autorità Giudiziaria di Bolzano con l’accusa di simulazione di reato, un illecito punibile con la reclusione da uno a tre anni.

L’operazione testimonia ancora una volta l’impegno costante delle forze dell’ordine nella tutela della legalità e nella lotta contro comportamenti fraudolenti.

Va ricordato che, in base alla Direttiva 2016/343/UE, la persona indagata è da ritenersi innocente fino a quando non venga emessa una sentenza definitiva che accerti la sua colpevolezza.

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