Questa mattina, nei pressi della scuola elementare di San Giacomo, all’interno del complesso scolastico di Laives, è comparsa una scritta dal contenuto violento e omofobo: “Muori, stupido gay”. Un messaggio inquietante, che non può essere minimizzato o ignorato, soprattutto perché collocato in un luogo frequentato quotidianamente da bambini e ragazzi.
La segnalazione è arrivata subito all’amministrazione comunale, e il sindaco di Laives, Giovanni Seppi, insieme all’assessora Marlene Hofer, si è immediatamente attivato per far rimuovere la scritta nel più breve tempo possibile. In poche ore, infatti, il messaggio d’odio è stato completamente cancellato, restituendo alla scuola e alla comunità uno spazio libero da violenza e intolleranza.
Un intervento rapido ed efficace che merita un plauso, perché dimostra l’attenzione del Comune anche verso episodi che, seppur considerati da alcuni “minori”, in realtà hanno un impatto profondo sulla sensibilità delle persone, soprattutto sui più giovani.
La presenza di simili scritte in un’area scolastica solleva inoltre una questione preoccupante: chi le ha realizzate? È possibile che si tratti di bambini o adolescenti? Se così fosse, il problema andrebbe ben oltre un semplice atto vandalico, perché significherebbe che l’odio e l’omofobia stanno trovando spazio anche tra i più piccoli.

Questo episodio ci ricorda quanto sia fondamentale lavorare sull’educazione al rispetto, all’inclusione e alla tolleranza. Le scuole, le famiglie e le istituzioni devono collaborare affinché simili messaggi non trovino terreno fertile tra i giovani, e affinché il rispetto per ogni persona, indipendentemente dal proprio orientamento, diventi un valore condiviso e irrinunciabile.