Bolzano. Negli ultimi mesi, la città di Bolzano si trova a fare i conti con un afflusso di migranti sempre maggiore, una situazione che sta mettendo a dura prova le capacità di accoglienza e i servizi locali. Secondo l’assessore comunale Juri Andriollo, i numeri sono allarmanti: “Abbiamo attualmente 1.034 migranti distribuiti tra strutture di accoglienza e alberghi, ma il problema si aggrava ulteriormente con l’aggiunta di altri 160 migranti che si trovano per strada.” Solo tra luglio e agosto, 70 nuovi arrivi hanno incrementato una situazione già critica.
Andriollo esprime profonda preoccupazione per l’impatto di questo fenomeno, dichiarando che la città sta attraversando un momento di grande difficoltà nella gestione dell’accoglienza. “Siamo travolti – afferma l’assessore – e la situazione è fuori controllo, con conseguenze anche per la sicurezza pubblica. Stiamo facendo del nostro meglio, ma le risorse sono limitate e l’inverno è alle porte.”
Una crisi senza soluzioni immediate
Le strutture di accoglienza sono al collasso e l’assessore sottolinea la mancanza di risposte a livello provinciale e nazionale. “La Provincia ha proposto solo soluzioni temporanee, e la ristrutturazione dell’ex caserma Pacinotti procede a rilento. Abbiamo bisogno di un piano chiaro e tempestivo, ma finora non ci sono stati risultati concreti.”
Tensioni sulla creazione del CPR
Un ulteriore nodo di confronto è legato alla possibile apertura di un Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) nei dintorni di Bolzano. L’idea ha generato forti reazioni sia tra le associazioni locali che tra i cittadini, molti dei quali temono che un centro del genere possa destabilizzare ulteriormente la zona. Andriollo, da parte sua, sembra contrario a questa soluzione: “Non vogliamo militarizzare la questione migratoria. Abbiamo bisogno di soluzioni che garantiscano sicurezza senza creare nuove tensioni.”
L’urgenza di una strategia a lungo termine
Il dibattito sull’immigrazione ha riacceso la discussione sulle politiche di accoglienza e integrazione in Italia, con Bolzano che si trova in una posizione particolarmente delicata, data la sua vicinanza con il confine austriaco. “Non possiamo continuare a gestire l’immigrazione in maniera emergenziale – conclude Andriollo – è necessario che i governi, sia a livello locale che nazionale, lavorino insieme per trovare soluzioni durature.”
