Un grave episodio di bullismo ha scosso una scuola primaria di Bolzano, dove una bambina è stata aggredita durante l’orario scolastico da una compagna di classe, riportando lesioni fisiche e, probabilmente, anche psicologiche. La piccola, vittima da tempo di molestie e vessazioni da parte di un gruppo di tre compagne, è stata accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale San Maurizio di Bolzano, dove il referto medico ha evidenziato lesioni in diverse parti del corpo.
L’accaduto, che ha destato profonda preoccupazione nella comunità scolastica e nei genitori, è stato immediatamente denunciato alle autorità competenti. La famiglia della bambina si è inoltre rivolta all’avvocato Nicola Nettis, che ha espresso forte preoccupazione per le possibili ripercussioni psicologiche dell’episodio.
“Purtroppo questi fenomeni sono sempre più diffusi e vanno affrontati con determinazione. La vittima, in casi come questo, può sviluppare traumi rilevanti, specialmente trovandosi a condividere la quotidianità scolastica con i propri aggressori. I bambini, a questa età, non hanno strumenti adeguati per elaborare simili esperienze”, ha dichiarato Nettis.
L’obiettivo primario della famiglia e del legale è ora garantire alla bambina un percorso di recupero rapido e completo. Tuttavia, il legale ha lasciato intendere che non si escludono ulteriori azioni legali.
“Ho ricevuto da poco i dettagli e la documentazione relativa al caso. Valuteremo attentamente come procedere, considerando l’età inferiore ai 14 anni delle autrici dell’aggressione. Nel frattempo, saranno approfondite le eventuali responsabilità della scuola”, ha aggiunto Nettis.
Il ruolo della scuola sotto esame
La vicenda si è consumata durante l’orario scolastico, sollevando interrogativi su eventuali falle nel sistema di vigilanza e prevenzione da parte dell’istituto. Il legale della famiglia ha già annunciato l’intenzione di richiedere spiegazioni:
“Chiederemo alla scuola chiarimenti su come sia stato possibile che un fatto così grave accadesse sotto la loro sorveglianza”, ha concluso Nettis.
Questo tragico episodio riaccende i riflettori sulla piaga del bullismo nelle scuole e sull’urgenza di rafforzare le misure di prevenzione e intervento per tutelare i più piccoli.