MERANO – Un caso di furto avvenuto nel 2016 è stato finalmente risolto grazie alle moderne tecniche di analisi del DNA. I Carabinieri della Stazione di Merano hanno infatti denunciato un 34enne del luogo, pregiudicato e senza fissa dimora, ritenuto responsabile del colpo messo a segno quasi dieci anni fa ai danni di un’attività di noleggio sci e biciclette nel centro della città.
L’uomo era riuscito a introdursi nel negozio forzando una finestra, ma nel tentativo si era ferito, lasciando alcune tracce di sangue sul luogo del reato. Le macchie erano state allora rilevate dai militari e inviate ai Carabinieri del Reparto Investigazioni Scientifiche (RIS) di Parma per le analisi.
All’epoca, però, non era stato possibile identificare l’autore: il profilo genetico non risultava inserito nella banca dati nazionale del DNA. Solo di recente, grazie a un aggiornamento del database, gli investigatori hanno potuto collegare con certezza il campione ematico a un 34enne meranese, già noto alle forze dell’ordine per reati analoghi.
Il furto, denunciato dal titolare dell’attività, aveva fruttato all’epoca un bottino di circa 14.000 euro tra incasso e materiale sottratto.
Ora, dopo anni di indagini silenziose e incroci genetici, il cerchio si è chiuso: per il ladro, è scattata la denuncia in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria.
