Momenti di tensione nel pomeriggio di domenica 17 agosto, quando due detenuti sono riusciti a evadere dal carcere di via Dante a Bolzano. Si tratta di un 30enne di origine marocchina e di un 19enne tunisino, che durante l’ora d’aria hanno approfittato della presenza di un’impalcatura edile per scavalcare la recinzione e guadagnare la fuga lungo le rive del Talvera.
Secondo quanto riferito dalla UILPA, il sindacato della polizia penitenziaria, la fuga sarebbe stata favorita anche dalla mancanza di personale: «Il muro di cinta non era presidiato a causa delle croniche carenze organiche» ha denunciato il segretario generale Gennarino De Fazio.
L’allarme è scattato alle 16 e immediatamente è partita una vasta caccia all’uomo da parte delle forze dell’ordine. In serata, il 30enne marocchino è stato individuato e arrestato a Merano.
Diversa la situazione per il 19enne tunisino: dopo essersi ferito alle gambe nel salto dal muro di cinta, è stato trasportato in ospedale per le cure necessarie. Qui, approfittando di un momento di distrazione, è riuscito nuovamente a dileguarsi e al momento risulta ancora ricercato.
L’episodio riaccende i riflettori sulle criticità strutturali e organizzative della casa circondariale di via Dante, da tempo interessata da lavori di ristrutturazione ormai prossimi alla conclusione. La vicenda si intreccia anche con il progetto del nuovo carcere di Bolzano Sud, atteso da anni ma che continua a rimanere sulla carta, rallentando soluzioni concrete per migliorare la sicurezza e le condizioni di lavoro del personale penitenziario.