Home Cronaca Delitto di via Poma: Marco Bergamo potrebbe avere ucciso Simonetta Cesaroni

Delitto di via Poma: Marco Bergamo potrebbe avere ucciso Simonetta Cesaroni

Secondo il giornalista Paolo Cagnan ci sarebbe un filo diretto tra Bolzano e l'omicidio di Roma del 1990

by Redazione BQ

Grazie a un libro di Paolo Cagnan torna alla ribalta della cronaca il mistero dell’uccisione di Simonetta Cesaroni, avvenuta a Roma nel 1990. Un delitto consumato in un appartamento al terzo piano del complesso di via Carlo Poma nel quartiere della Vittoria, a pochi passi da piazza Mazzini.

Secondo l’ipotesi avanzata dal giornalista e scrittore altoatesino, ad assassinare brutalmente a coltellate la diciannovenne nello studio in cui lavorava come segretaria per una sostituzione estiva, potrebbe essere stato il serial killer bolzanino Marco Bergamo.

Nel mirino finì al tempo il fidanzato Raniero Busco che poi venne definitivamente scagionato in tribunale. Da allora l’identità dell’assassino resta ignota, trasformando quello di via Poma in uno dei più celebri casi irrisolti nella storia degli omicidi in Italia.

Nella sua pubblicazione “Anatomia di un serial killer – Marco Bergamo, storia del mostro di Bolzano” (edita da Athesia) Cagnan ci rende altri importanti dettagli sulle vicende che hanno visto protagonista Bergamo, condannato all’ergastolo per una serie di femminicidi commessi tra il 1985 e il 1992 (come rilasciato in un’intervista all’agenzia Ansa, Cagnan afferma che tra tutti i delitti confessati, due non li avrebbe mai ammessi).

In dieci punti dettagliati Paolo Cagnan spiega dunque come Bergamo potrebbe avere ucciso Simonetta quel pomeriggio del 7 agosto di 33 anni fa, a partire dall’analisi sul dna dell’assassino fino alla dinamica dell’omicidio, ovvero le 29 coltellate inferte sul corpo della vittima.

Sempre secondo quanto riportato all’Ansa, il collega bolzanino ha deciso di sottoporre le proprie tesi alla Procura di Roma per tornare ad indagare anche in questa direzione.

Chi è Marco Bergamo

Marco Bergamo (Bolzano 6 agosto 1966 – Bollate 17 ottobre 2017) è stato un serial killer italiano, noto come mostro di Bolzano” che uccise cinque donne tra il 1985 e il 1992, tra cui una studentessa di quindici anni al primo anno dell’istituto magistrale, Marcella Casagrande, il 3 gennaio 1985. Venne condannato a quattro ergastoli e a trent’anni di reclusione.

Le altre vittime sono Annamaria Cipolletti (26 giugno 1985), Renate Rauch (7 gennaio 1992), Renate Troger (19 anni, 21 marzo 1992) e Marika Zorzi (6 agosto 1992). Tutte furono uccise mediante diverse coltellate[1].

 

 

 

 

 

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