Home Cronaca Degrado e microcriminalità: giro di vite dei Carabinieri a Bolzano e Merano

Degrado e microcriminalità: giro di vite dei Carabinieri a Bolzano e Merano

Il bilancio è per il momento di dieci spacciatori denunciati, un arresto e un fermo di indiziato

by Redazione BQ

La microcriminalità e il degrado diffusi come fenomeni di allarme sociale non solo a Bolzano ma da qualche tempo anche a Merano, ha portato le rispettive Compagnie Carabinieri alla pianificazione e attuazione di una intensa attività di prevenzione intervenendo in particolare nelle zone maggiormente critiche per episodi recenti, tra cui spaccio di stupefacenti e aggressioni a scopo di rapina.

Il bilancio nelle due località è per il momento di dieci spacciatori deferiti all’autorità giudiziaria, un arresto e un fermo di indiziato di delitto.

A Bolzano, dopo l’intervento del 21 agosto, svolto con la collaborazione della SEAB e culminato con lo sgombero dell’accampamento dietro il Teatro Comunale di Bolzano, i militari hanno esteso l’azione ad aree più vaste della città, in considerazione dello spostamento di alcuni soggetti dediti ad attività criminali. Oltre alla zona del Parco Stazione che resta al centro dell’attenzione dell’Arma, i controlli si sono svolti a Oltrisarco/Aslago, Casanova e nella zona industriale.

E’ emerso un quadro caratterizzato da un elevato consumo di sostanze stupefacenti che è un fenomeno trasversale senza distinzione di nazionalità, gruppo linguistico e fasce di età. Purtroppo anche i minorenni non ne sono esenti, come è emerso dai controlli.

Il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Colonnello Raffaele Rivola, ha voluto richiamare l’attenzione sul fenomeno del consumo, documentato con ben dodici segnalazioni al Commissariato del Governo per la Provincia Autonoma di Bolzano: “Il permanere di una forte domanda di base a livello locale, soprattutto tra i giovani, comporta che l’attività di spaccio – nonostante l’intervento incessante e quotidiano delle forze dell’ordine – rimanga costo-efficace per i gruppi di spacciatori, che possono permettersi il rischio che i loro pusher vengano arrestati pur di continuare a rifornire un mercato che non mostra segni di flessione. L’elevata domanda di stupefacenti ha radici sociali sulle quali occorre lavorare per ridurre la vulnerabilità dei giovani alle tentazioni delle droghe.

Lo scenario non è dissimile a Merano, dove oltre alle aree maggiormente sensibili vicino al centro cittadino, è stata controllata tutta la fascia di territorio fino a Sinigo.

Fondamentale è stato il supporto di un velivolo del 3° Nucleo Elicotteri dell’Arma di Bolzano, con la duplice funzione di individuare preventivamente dall’alto le zone ove si svolgevano le attività illecite per farvi convergere le pattuglie e seguire i soggetti che, avvedutisi dell’arrivo dei militari, si allontanavano per sottrarsi al controllo.

In tal modo sono stati individuati anche ulteriori luoghi di spaccio, dove lo stupefacente era stato occultato in diversi modi, anche sotterrandolo in prossimità delle panchine pubbliche.

elicottero 39

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