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Bolzano tra le città in cui si lavora meglio: la classifica

by Massimiliano Maglione

Bolzano è tra le città in cui si lavora meglio in Italia. È quanto emerge dalla prima classifica sulle “Migliori città del lavoro 2023” stilata dalla fondazione Aidp (Associazione italiana per la direzione del personale) con la collaborazione scientifica di Isfort e la supervisione di Nadio Delai, presidente comitato scientifico della fondazione Aidp.

Metodologia

Per la definizione della classifica nazionale sono stati presi in considerazione sette parametri: i fondamentali economici (livello dei redditi e costo della vita), servizi di cittadinanza(sociale e sanità, offerta formativa, trasporti e accessibilità), cultura e tempo libero (offerta culturale e tempo libero), sicurezza(incidentalità stradale, criminalità, sicurezza sul lavoro, sicurezza sul territorio), vivibilità ambientale (inquinamento, produzione rifiuti, verde pubblico, condizioni climatiche), inclusione, diritti e pari opportunità (qualità della vita delle donne, qualità della vita dei bambini, qualità della vita dei giovani, qualità della vita degli anziani), futuro e innovazione(demografia, impresa, digitalizzazione). Sulla base della media di tali parametri è stata definita la classifica generale. Nel complesso sono stati utilizzati 57 indicatori.

Bolzano in fascia verde

La classifica è stilata sui 110 capoluoghi di provincia ed è suddivisa in tre fasce cromatiche: verde, gialla e rossa. La prima fascia corrisponde ai promossi della classifica che riceveranno il bollino della fondazione quale riconoscimento del punteggio ottenuto, la seconda fascia riguarda le città che si attestano su valori intermedi tali da non raggiungere, tuttavia, il riconoscimento e la terza fascia, infine, è quella a cui appartengono le città con i punteggi più bassi. Per Bolzano un bel bollino verde. In Alto Adige si trovano in fascia verde anche i cugini di Trento.

Classifica completa

Le 40 città della fascia verde, che otterranno il riconoscimento “Le città in cui si lavora meglio in Italia 2023” della fondazione Aidp, sono Milano, Trieste, Udine, Bergamo, Pordenone, Cagliari, Gorizia, Padova, Siena, Cremona, Bolzano, Verbania, Trento, Treviso, Sondrio, Modena, Monza, Brescia, Pavia, Pisa, Firenze, Bologna, Belluno, Lodi, Parma, Prato, Macerata, Lecco, Torino, Ancona, Vicenza, Genova, Forlì, Mantova, Venezia, Ravenna, Piacenza, Novara, Roma, Lucca.

Le 40 città della fascia gialla sono Cesena, Cuneo, Reggio Emilia, La Spezia, Verona, Sassari, Ascoli Piceno, Ferrara, Livorno, Aosta, Oristano, Biella, Savona, Varese, Perugia, Pesaro, Rovigo, L’Aquila, Vercelli, Nuoro, Lecce, Arezzo, Bari, Viterbo, Fermo, Grosseto, Potenza, Matera, Rimini, Como, Massa, Rieti, Pescara, Imperia, Terni, Latina, Alessandria, Carbonia, Teramo, Asti.

Le 30 città della fascia rossa sono Brindisi, Pistoia, Frosinone, Taranto, Palermo, Ragusa, Caserta, Campobasso, Chieti, Vibo Valentia, Catanzaro, Trani, Cosenza, Benevento, Siracusa, Agrigento, Reggio Calabria, Isernia, Salerno, Catania, Caltanissetta, Avellino, Messina, Barletta, Trapani, Foggia, Napoli, Enna, Crotone, Andria.

Il commento della presidente di fondazione Aidp

La ricerca – spiega Isabella Covili Faggioli, presidente fondazione Aidp – si è posta l’obiettivo dì esplorare il tema delle aree territoriali dove si lavora meglio intendendo con questa espressione la valutazione dei fattori interni ed esterni alla condizione lavorativa, analizzando il lavoro come parte integrante della vita. Questi fattori influiscono innegabilmente sulle scelte localizzative dì occupazione e professione. Ma l’obiettivo è che la classifica si muova e che le città che hanno spazi di miglioramento lavorino con questo scopo in modo da poter vedere e auspicare, poi, risultati differenti e di soddisfazione per molti.

Tra i fattori che influiscono sulle scelte localizzative di occupazione, quelli intrinseci dì qualità del posto dì lavoro, ci sono ii livelli retributivi, l’offerta dì prospettive professionali, la reputazione azienda e la qualità degli ambienti lavorativi, delle mansioni da svolgere, i sistemi di welfare territoriale, la dinamicità del mercato del lavoro, una sorta di urbanistica del lavoro e così via. Il lavoro si incunea in modo prepotente nella vita e ne è sempre dì più parte. Abbiamo quindi voluto capire come tutte le componenti esogene vanno a contribuire sulla qualità del lavoro, facendolo diventare un bel lavoro e non solo un buon lavoro“.

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