Home Cronaca Aggressione in una scuola elementare bolzanina, parla la mamma.

Aggressione in una scuola elementare bolzanina, parla la mamma.

by Massimiliano Maglione

Un grave episodio di violenza scolastica scuote una scuola primaria bolzanina, dove una bambina di 8 anni è stata vittima di un’aggressione da parte di una compagna di classe. La madre della piccola, visibilmente provata, ha raccontato i dettagli di quanto accaduto, sottolineando la gravità dell’accaduto e la mancanza di sorveglianza adeguata durante la ricreazione.

“Un’insegnante è uscita dalla classe e mi ha detto, gesticolando con le parole, che mia figlia era stata vittima di una vera aggressione. Mi sono subito rivolta a mia figlia, chiedendole cosa fosse successo. Lei mi ha raccontato di essere stata picchiata da una compagna di classe davanti ad altri bambini, amici di questa alunna, che hanno assistito senza intervenire, anzi, uno di loro l’ha colpita. Non era un litigio normale tra bambini, era un vero pestaggio. Era subito evidente: mia figlia è stata colpita all’orecchio, con un forte pugno provocandole un trauma che si estendeva fino alla spalla.”

La madre ha spiegato che il primo colpo subito dalla bambina è stato talmente violento da farla cadere a terra, e che la figlia, già fragile, si è trovata a subire ulteriori attacchi.

“Le ho chiesto di raccontarmi tutto con calma più tardi, e ho domandato all’insegnante perché non fossi stata avvisata immediatamente. Mi è stato risposto che l’episodio è accaduto durante la seconda ricreazione, quando non c’era nessun insegnante presente nella classe di mia figlia. Mi hanno detto che un’altra insegnante, assegnata a un’altra sezione, non aveva visto nulla. Questo è inaccettabile.”

Dopo aver raccolto la figlia da scuola e aver notato segni preoccupanti, la madre, insieme al marito, ha portato la bambina dal medico di base. Quest’ultimo, constatata la gravità delle lesioni, ha indirizzato immediatamente la famiglia al pronto soccorso.

“Al pronto soccorso ci hanno detto che i traumi erano numerosi: il più grave era nasale e facciale, ma c’erano anche traumi alle ginocchia e al collo. Mia figlia ha raccontato che la compagna di classe le aveva persino messo le mani al collo cercando di soffocarla. Tutto è nato da una banalità: stavano giocando e, dopo una verticale non riuscita bene, mia figlia aveva commentato dicendo che dovevano rifarla. Da lì, l’aggressione è degenerata.”

La madre ha sottolineato come non si tratti di un semplice litigio infantile, ma di un episodio violento che avrebbe potuto avere conseguenze ancora più gravi.

“Abbiamo chiesto un provvedimento esemplare per quanto accaduto, perché non possiamo considerarlo un dispetto tra bambini. È stata una vera aggressione, riconosciuta anche dalla questura come un atto grave. Non vogliamo che episodi del genere si ripetano né che altri bambini si trovino in situazioni simili.”

Questo episodio riaccende il dibattito sulla sicurezza nelle scuole e sull’importanza di una vigilanza attenta, soprattutto durante i momenti di pausa. La famiglia della bambina auspica che vengano presi provvedimenti adeguati per garantire un ambiente scolastico sicuro e protetto per tutti gli alunni.

“A distanza di quasi un mese non ho ancora visto nessun provvedimento preso dalla scuola nei confronti delle aguzzine e per questo ho dovuto rivolgermi all’avvocato Nicola Nettis” ha concluso la donna.

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