Testimonianze. Diverse persone raccontano le loro esperienze tra prezzi insostenibili, discriminazioni e condizioni di vita precarie. Tra chi cerca di affittare una casa ci sono lavoratori precari e giovani professionisti che faticano a trovare una sistemazione stabile, soprattutto chi proviene dal Sud Italia.
Bolzano. “Vuoi vivere a Bolzano? Allora preparati a pagare affitti impossibili, oppure rinuncia”. Questo è il messaggio che sembra emergere da chi cerca di trovare un alloggio nella città altoatesina. I giovani si trovano di fronte a una scelta difficile: accettare di vivere in condizioni di sovraffollamento o cercare altrove.
In città, i costi degli affitti sono diventati esorbitanti. Anche chi riesce a trovare un appartamento deve spesso affrontare discriminazioni basate sull’origine geografica o sulla situazione lavorativa. Un tema che sta suscitando sempre più proteste tra i lavoratori e i professionisti.
Discriminazione.
“Ho deciso di lasciare Bolzano dopo aver cercato per mesi un affitto”, racconta Sara, una giovane professionista del Sud. “Ogni volta che parlavo con un proprietario, mi faceva domande insensate sul mio accento o sulle mie origini, come se questo potesse in qualche modo influenzare la mia capacità di pagare l’affitto.”
Un altro lavoratore, Luca, racconta di come sia stato costretto a vivere in una stanza con altre tre persone, pagando 400 euro al mese per condividere uno spazio di pochi metri quadrati. “Era insostenibile, ma non avevo alternative”, confida.
Soli i referenziati.
“È impossibile ottenere un contratto d’affitto senza avere referenze impeccabili”, denuncia Marco, un libero professionista. “Molti proprietari richiedono che i genitori firmassero per me, come se non fossi in grado di garantire il pagamento da solo.”
Questo tipo di discriminazione colpisce soprattutto chi non ha una rete familiare o amichevole sul posto. Gli affitti rimangono una chimera per molti giovani lavoratori autonomi, che spesso non riescono a presentare le garanzie richieste dai proprietari di immobili.
Condizioni di vita inaccettabili.
Le condizioni di vita a cui sono costretti molti giovani sono spesso degradanti. Alcuni sono obbligati a vivere in alloggi senza finestre, come racconta un altro lavoratore, Davide: “Mi hanno offerto una stanza senza finestre per 337 euro al mese, e mi è stato detto che era un’occasione imperdibile. È inaccettabile.”
Questi racconti dimostrano una realtà difficile per chi cerca di costruirsi una vita in città come Bolzano. Molti sono costretti a lasciare la città in cerca di condizioni di vita più dignitose, ma per chi rimane, l’incubo degli affitti continua a essere una sfida quotidiana.