BolzanoQuotidiano.it oggi vi racconta una storia. Non una storia di cronaca, né di politica, ma di vita. Una vita fatta di sacrifici, di ostacoli, ma anche di speranza. È la storia di Adam, un giovane tunisino di 22 anni, e di sua moglie Jasmin, 20 anni, una ragazza bolzanina. Da più di un anno vivono in una roulotte parcheggiata in via Maso della Pieve, senza acqua, senza luce, senza un luogo sicuro per crescere i loro due bambini.
Due figli piccoli, una bimba di 11 mesi e una neonata di appena 5 giorni.

“Volevo costruire una vita migliore”
Adam è arrivato a Bolzano quattro anni fa dalla Tunisia. Aveva un sogno: trovare un lavoro, costruirsi un futuro, dare stabilità alla sua famiglia. Per un po’ c’era riuscito. Aveva un impiego al IperPoli al Centrum, un tetto sopra la testa in via Aslago. Poi tutto è cambiato.
“Avevamo una casa, poi l’IPES ci hanno mandati fuori. Abbiamo fatto domanda per un altro alloggio, ma non è mai arrivata una risposta.”
Così Adam e Jasmin si sono trovati per strada, con una bambina piccola e un’altra in arrivo.
Sopravvivere in una roulotte
Oggi la loro casa è una roulotte. Piccola, fredda d’inverno, soffocante d’estate. Senza acqua corrente, senza elettricità. Per lavarsi, Adam riempie due bidoni al depuratore dei camper e li porta a mano fino alla roulotte. Per la luce, usa un generatore che accende solo quando è strettamente necessario, perché è rumoroso e soprattutto pericoloso.
“Abbiamo paura ogni notte. Io non lascio acceso il generatore troppo a lungo, può succedere di tutto. Anche l’acqua è un problema: devo camminare per raccoglierla, solo per lavare i piatti, i vestiti, la faccia di mia moglie e dei miei figli.”
Il sacrificio di Adam per la sua famiglia
Quando Jasmin ha partorito la loro seconda bambina, Adam ha dovuto lasciare il lavoro. Non perché volesse, ma perché non aveva alternative.
“Mia moglie ha appena partorito. Non posso lasciarla da sola in una roulotte con due bambini. Non può andare a prendere l’acqua da sola, non può spostare il generatore, non può fare tutto da sola. Ha bisogno di me.”
Ora la famiglia sopravvive grazie all’aiuto del fratello di Adam e dei genitori di Jasmin, ma trovare una casa a Bolzano è difficile. I prezzi sono alti, gli affitti proibitivi per chi ha uno stipendio modesto, figuriamoci per chi è in difficoltà.
Vivere nella paura
Pochi giorni fa, proprio accanto alla roulotte di Adam, è divampato un incendio. È il secondo rogo in meno di un mese in quella zona. Le fiamme hanno distrutto un camper vicino.
“Quella notte abbiamo avuto paura. Noi eravamo lì, accanto al camper che bruciava. Poteva succedere anche a noi, potevamo rimanere intrappolati con le bambine. Ma dove possiamo andare? Non abbiamo un posto sicuro.”
Una richiesta di aiuto
Adam e Jasmin non chiedono la luna. Non chiedono carità. Chiedono solo una possibilità. Un posto dove poter crescere le loro bambine, dove poter vivere con dignità.
“Io voglio solo lavorare, voglio solo una casa per la mia famiglia. Non voglio stare qui in una roulotte. Ma senza aiuto, senza risposte, come posso fare?”
La loro è una storia che fa riflettere. Non è una storia di numeri o statistiche, ma di persone. Persone che cercano solo un’opportunità per vivere dignitosamente.