Home Cronaca Campetto da calcio IPES chiuso: la Lega propone una raccolta firme

Campetto da calcio IPES chiuso: la Lega propone una raccolta firme

by Massimiliano Maglione

Il campetto da calcio di via Torino 67, proprietà IPES, chiuso per “motivi di sicurezza” da oltre due anni, continua a destare malumore tra i residenti. Un intervento che ha tolto ai bambini del quartiere un importante spazio di svago e socializzazione, scatenando un acceso dibattito tra cittadini e rappresentanti delle istituzioni.

Alan Bondoni, Consigliere di Circoscrizione Europa-Novacella, interviene con fermezza sulla questione: “Il problema della sicurezza è senz’altro una realtà seria, specie in un rione così popoloso. Tuttavia, chiudere il campetto non è una soluzione accettabile. Lo sport e il movimento sono essenziali per lo sviluppo fisico e caratteriale dei bambini. Privarli di queste attività crea lacune difficili da colmare negli anni successivi. Inoltre, l’attività fisica combatte la sedentarietà e la dipendenza dagli schermi, offrendo una sana alternativa di svago.”

Anche Sylwia Pakulska, Consigliera di Circoscrizione, sottolinea l’importanza di una gestione diversa della situazione: “Chiudere il campetto è una scelta scellerata che dimostra la volontà di liquidare il problema senza considerare le conseguenze. Da mamma, comprendo perfettamente il disagio che questa decisione crea per i genitori e i loro figli. Bisogna trovare una soluzione adeguata che permetta la riapertura della struttura in sicurezza.”

Il Consigliere Bondoni rilancia con una proposta concreta: “Trovo inaccettabile che la proprietà non abbia cercato alternative. Come rappresentanti del territorio, siamo pronti a collaborare con IPES e i residenti per trovare una soluzione che garantisca sicurezza senza sacrificare il diritto al gioco. Siamo disponibili a promuovere una raccolta firme e a fare da tramite tra la cittadinanza e IPES per un dialogo costruttivo.”

La chiusura del campetto di via Torino rappresenta un problema non solo per i bambini, ma per tutta la comunità, che rischia di perdere uno spazio fondamentale per il benessere e la coesione sociale. L’auspicio è che un confronto aperto porti a una riapertura in tempi brevi, nel rispetto delle esigenze di sicurezza e del diritto al gioco.

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