La provincia di Bolzano ha introdotto nuove misure per combattere l’abbandono scolastico, una problematica in continua crescita nel territorio. La recente delibera provinciale, approvata lo scorso giugno, è ora operativa e prevede un inasprimento dei controlli sulle assenze non giustificate. Qualsiasi assenza superiore ai 15 giorni, anche non consecutivi, in un arco di tre mesi senza motivi giustificati, sarà segnalata al sindaco.
Secondo i dati forniti dall’Ufficio studi della Cgia, l’Alto Adige è al terzo posto in Italia per abbandono scolastico. Nel 2023, il 16,2% dei giovani tra i 18 e i 24 anni ha lasciato prematuramente gli studi, un incremento del 4,6% rispetto al 2019, il più alto a livello nazionale.
Diego Paolizzi, dirigente scolastico di alcuni istituti del territorio, spiega che le scuole sono sempre state attente a monitorare le assenze degli alunni. Tuttavia, con queste nuove normative, i presidi avranno l’obbligo di segnalare situazioni problematiche al sindaco. “La malattia è uno dei pochi motivi giustificabili”, spiega Paolizzi, aggiungendo che i certificati medici non sono più richiesti, ma sarà comunque necessario fornire una prova dell’assenza per motivi di salute.
L’obiettivo di queste misure è chiaro: responsabilizzare maggiormente le famiglie e prevenire che situazioni quotidiane apparentemente banali, come una festa di compleanno o una vacanza, diventino scuse per non mandare i figli a scuola. Secondo Paolizzi, non si tratta solo di problemi legati a famiglie con contesti sociali difficili, ma anche di genitori che faticano a imporsi sui propri figli, trovando difficoltà nel garantire una frequenza scolastica regolare.
L’abbandono scolastico non è solo una questione locale, ma anche una priorità europea. Attraverso i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), l’Italia sta investendo in progetti volti a rendere la scuola più stimolante e inclusiva, con lo scopo di ridurre la dispersione scolastica e creare un futuro migliore per le giovani generazioni.
La sfida è aperta e il futuro dei giovani, e della società in generale, dipende anche da queste scelte e dall’impegno congiunto di scuole e famiglie.